RELAZIONE sulla promozione dello spirito imprenditoriale nei giovani attraverso l'istruzione e la formazione
22.7.2015 - (2015/2006(INI))
Commissione per la cultura e l'istruzione
Relatore per parere: Michaela Šojdrová
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sulla promozione dello spirito imprenditoriale nei giovani attraverso l'istruzione e la formazione
Il Parlamento europeo,
– visti gli articoli 165 e 166 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE),
– vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, in particolare l'articolo 14,
– viste le conclusioni del Consiglio, del 12 dicembre 2014, sull'imprenditorialità nell'istruzione e nella formazione[1],
– vista la direttiva 2000/43/CE del Consiglio, del 29 giugno 2000, che attua il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica,
– viste le conclusioni del Consiglio, del 20 maggio 2014, relative alla promozione dell'imprenditorialità giovanile per favorire l'inclusione sociale dei giovani[2],
– viste le conclusioni del Consiglio, del 12 maggio 2009, su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione ("ET 2020")[3],
– vista la raccomandazione del Consiglio, del 22 aprile 2013, sull'istituzione di una garanzia per i giovani (2013/C 120/01),
– vista la raccomandazione del Consiglio, del 20 dicembre 2012, sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale (2012/C 398/01),
– vista la raccomandazione del Consiglio, del 28 giugno 2011, dal titolo "Youth on the Move – Promuovere la mobilità dei giovani per l'apprendimento"[4],
– vista la risoluzione del Consiglio, del 27 novembre 2009, su un quadro rinnovato di cooperazione europea in materia di gioventù (2010-2018)[5],
– vista la raccomandazione 2006/962/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente[6],
– vista la comunicazione della Commissione, del 19 giugno 2013, dal titolo "Lavorare insieme per i giovani d'Europa ‒ Invito ad agire contro la disoccupazione giovanile" (COM(2013)0447),
– vista la comunicazione della Commissione, del 9 gennaio 2013, dal titolo "Piano d'azione imprenditorialità 2020 ‒ Rilanciare lo spirito imprenditoriale in Europa" (COM(2012)0795),
– vista la comunicazione della Commissione, del 20 novembre 2012, dal titolo "Ripensare l'istruzione: investire nelle abilità in vista di migliori risultati socioeconomici"(COM(2012)0669),
– vista la comunicazione della Commissione, del 20 dicembre 2011, dal titolo "Istruzione e formazione in un'Europa intelligente, sostenibile e inclusiva" (COM(2011)0902),
– vista la relazione della Commissione, del 28 gennaio 2015, dal titolo "Entrepreneurship Education: A road to success" (Educazione all'impresa: una strada verso il successo),
– vista la guida dell'Europa sociale pubblicata dalla Commissione nel marzo 2013 e intitolata "Social Economy and Social Enterprises" (Economia sociale e imprenditoria sociale, ISBN: 978-92-79-26866-3),
– vista la sua risoluzione, del 28 aprile 2015, sul seguito dell'attuazione del Processo di Bologna[7],
– vista la sua risoluzione, dell'11 settembre 2012, sull'istruzione, la formazione e la strategia Europa 2020[8],
– vista la sua risoluzione, del 1º dicembre 2011, sulla lotta contro l'abbandono scolastico[9],
– vista la sua risoluzione, del 12 maggio 2011, sull'apprendimento durante la prima infanzia nell'Unione europea[10],
– vista la sua risoluzione, del 18 maggio 2010, sulle competenze chiave per un mondo in trasformazione: attuazione del programma di lavoro "Istruzione e formazione 2010"[11],
– vista la sua risoluzione, del 18 dicembre 2008, sull'apprendimento permanente per la conoscenza, la creatività e l'innovazione – Attuazione del programma di lavoro "Istruzione e formazione 2010"[12],
– visto l'articolo 52 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A8-0239/2015),
A. considerando che l'imprenditorialità giovanile deve costituire un elemento importante e integrante della strategia politica per sostenere l'attuale generazione di giovani nel quadro degli obiettivi dell'UE per la crescita, l'occupazione e l'inclusione sociale e per ridurre la disoccupazione giovanile nell'Unione europea;
B. considerando che l'imprenditorialità deve essere intesa nella sua accezione più ampia, quale capacità di tradurre le idee in azioni;
C. considerando che nel febbraio 2015 i giovani senza lavoro nell'UE-28 erano 4,85 milioni, una cifra inaccettabile, e che sebbene la disoccupazione giovanile stia diminuendo – con 494 000 disoccupati in meno rispetto a febbraio 2014 – ciò sta avvenendo a un ritmo troppo lento;
E. considerando che si registrano tassi elevati di disoccupazione giovanile e che il risanamento di bilancio degli Stati membri maggiormente colpiti dalla crisi non deve andare a discapito dei posti di lavoro occupati dai giovani; che, essendo la disoccupazione giovanile così diffusa, i giovani si trovano a far fronte a un aumento dei livelli di povertà ed esclusione sociale, soprattutto quando appartengono a gruppi svantaggiati e vulnerabili; riconoscendo e apprezzando, tuttavia, gli impegni presi per accelerare l'erogazione agli Stati membri dei fondi a titolo dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, ma chiedendo impegni ancora più consistenti da parte della Commissione per fare fronte a questo grave problema;
D. considerando che il divario tra istruzione e formazione e il mercato del lavoro è una delle cause della disoccupazione giovanile e del gran numero di posti di lavoro vacanti nell'Unione; che per risolvere tale problema occorre anche consentire ai giovani di acquisire le competenze essenziali, tra cui lo spirito di iniziativa e l'imprenditorialità, necessarie per prendere parte con fiducia all'economia e alla società odierne basate sulla conoscenza;
F. considerando che l'Unione europea, tramite la strategia Europa 2020 e le sue iniziative prioritarie "Nuove competenze e nuovi lavori", "Agenda digitale europea", "Unione dell'innovazione" e "Youth on the Move", come pure mediante il sostegno mirato offerto alle donne imprenditrici e alle persone svantaggiate e con disabilità, promuove lo spirito d'iniziativa e l'imprenditorialità incoraggiando una mentalità imprenditoriale e le conoscenze, le abilità e le competenze ad essa connesse, in grado di stimolare la competitività e una crescita che sia intelligente, sostenibile e inclusiva;
G. considerando che l'imprenditorialità costituisce un motore importante per la crescita economica e la creazione di posti di lavoro in quanto favorisce la nascita di nuove imprese e posti di lavoro, apre nuovi mercati, rafforza la competitività, migliora la produttività e l'innovazione, potenzia la competitività europea e crea ricchezza, e che dovrebbe pertanto essere accessibile a tutti alle medesime condizioni;
H. considerando che l'imprenditoria, e in particolare l'imprenditoria sociale, costituisce un importante motore per la coesione sociale e la sostenibilità, in grado di rilanciare l'economia e al contempo alleviare le situazioni di privazione ed esclusione sociale e altri problemi sociali;
I. considerando che l'imprenditoria, e in particolare le piccole e medie imprese (PMI), costituisce la spina dorsale dell'economia dell'UE e rappresenta la più importante e principale fonte di nuovi posti di lavoro; che il potenziale imprenditoriale delle donne è una fonte di crescita economica e posti di lavoro sfruttata in misura insufficiente;
J. considerando che le culture che valorizzano e premiano le competenze e i comportamenti imprenditoriali, quali la creatività, l'innovazione, l'iniziativa, l'assunzione di rischi calcolati, l'autonomia di pensiero e l'individuazione delle opportunità, come pure le qualità di leadership, incentivano la propensione a sviluppare nuove soluzioni per le sfide economiche, sociali e ambientali, integrando nell'istruzione elementi di conoscenza che uniscono la teoria alla pratica e riducendo così le barriere esistenti tra l'esperienza d'impresa e l'istruzione; che è pertanto di fondamentale importanza che tali competenze personali siano integrate nel sistema di istruzione e siano parte della vita quotidiana a tutti i livelli;
K. considerando che in alcuni Stati membri le imprese di nuova costituzione (di tutti i tipi, compresa l'imprenditoria sociale o le imprese a scopo di lucro) non sono sufficientemente riconosciute o considerate come percorso di carriera e che all'interno del sistema di istruzione vi è scarso sostegno per gli aspiranti imprenditori;
L. considerando che i giovani imprenditori devono far fronte a numerose sfide e difficoltà, tra cui la carenza di esperienza e delle giuste competenze e uno scarso accesso ai finanziamenti e alle infrastrutture;
M. considerando che studi recenti mostrano che le competenze imprenditoriali possono essere apprese e che l'educazione all'impresa, se ben strutturata e attuata e se accessibile a tutti, può esercitare un impatto molto positivo sulla vita delle persone e sulla loro occupabilità, così come sui tassi di creazione e di sopravvivenza delle imprese;
N. considerando che, per arrivare a conclusioni solide, la misurazione dell'impatto dell'educazione all'impresa deve essere effettuata con un approccio critico, sulla base di dati attendibili e mediante strumenti e procedimenti statistici consolidati;
O. considerando che l'educazione all'imprenditorialità dovrebbe comprendere una dimensione sociale che preveda un insegnamento in materia di commercio equo e solidale, imprese sociali e modelli di impresa alternativi quali le cooperative, al fine di realizzare un'economia sociale, inclusiva e sostenibile;
P. considerando che lo spirito imprenditoriale incrementa l'occupabilità dei giovani, genera in loro qualità essenziali per superare le sfide che incontreranno nella vita professionale e privata e contribuisce a impedire un aumento della povertà e dell'esclusione sociale; che agevolando l'accesso ai meccanismi di microfinanza si può contribuire al conseguimento di tali obiettivi;
Q. considerando che l'istruzione e la formazione professionale, nel loro insieme, rivestono un'importanza cruciale per lo sviluppo personale di ogni individuo, e pertanto devono essere, da un lato, sufficientemente ampie da gettare le basi per uno sviluppo e un approfondimento delle conoscenze che continuino nel corso della vita e per l'acquisizione di competenze trasversali e, dall'altro, sufficientemente pratiche da consentire alle persone di costruirsi carriere reali e realizzarsi a livello professionale e privato; considerando che esiste una correlazione diretta tra la combinazione efficace di questi due aspetti dell'istruzione e la riduzione del rischio di disoccupazione giovanile;
R. considerando che lo spirito e le competenze imprenditoriali possono essere acquisiti, appresi e sviluppati da ogni individuo; che ciascun tipo e livello di istruzione corrisponde a un'opportunità specifica di sviluppare determinate competenze e capacità imprenditoriali, nell'ambito dell'acquisizione complessiva di competenze essenziali;
S. considerando che le competenze imprenditoriali sono connesse ad altri tipi di competenze, come quelle nel campo delle TIC, la capacità di risoluzione dei problemi e le conoscenze in ambito finanziario, che devono essere incentivate;
T. considerando che l'istruzione e la formazione sono essenziali in termini di motivazione e possibilità per i giovani di avviare i propri progetti imprenditoriali;
U. considerando che l'istruzione, in quanto bene pubblico, deve essere totalmente inclusiva e integrata e dedicare particolare attenzione alla necessità di garantire parità di accesso agli studenti provenienti da ambienti socioeconomici diversi;
V. considerando che i giovani sono più preparati a esercitare attività su scala transnazionale se hanno una buona padronanza delle lingue straniere;
W. considerando che occorre accordare un sostegno e un'attenzione particolari ai gruppi sottorappresentati e svantaggiati in tutto il loro percorso di istruzione, anche attraverso il coinvolgimento dei genitori e delle comunità nel processo di formazione, come pure un aiuto per avviare, gestire o far crescere un'attività o un'impresa;
X. considerando che i giovani traggono beneficio dalla formazione e dall'educazione all'imprenditorialità, nonché dall'esperienza imprenditoriale pratica, che li aiutano a sviluppare le loro capacità e il loro talento e consentono loro di acquisire maggiore fiducia, e che contribuiscono alla creazione di nuove imprese, all'occupabilità e all'innovazione; che l'imprenditorialità è un'opzione estremamente poco sfruttata per molti giovani con disabilità;
Y. considerando che le imprese sociali e inclusive contribuiscono attivamente alla crescita sostenibile innovativa, promuovono una maggiore coesione nella società e nelle comunità locali e possono generare opportunità di lavoro per i giovani, compresi quelli socialmente vulnerabili e più distanti dal mercato del lavoro;
Z. considerando che non sono molte le persone che danno un seguito concreto ai propri progetti di creazione di impresa e che il numero delle donne imprenditrici è sproporzionatamente inferiore a quello degli uomini (una differenza ancora più accentuata per le donne provenienti da gruppi sociali vulnerabili e che subiscono una doppia discriminazione), e che, pur essendo mediamente più istruite degli imprenditori uomini, rispetto ad essi le imprenditrici operano più di frequente in settori meno innovativi e dalla crescita meno rapida, nonché in aziende di minori dimensioni; che occorre promuovere attivamente modalità per eliminare i fattori che scoraggiano le donne in particolare dallo scegliere l'attività imprenditoriale o dal beneficiarne in misura maggiore[13];
AA. considerando che in alcuni Stati membri le camere di commercio, industria e artigianato offrono programmi mirati di assistenza alle creazione di nuove imprese;
AB. considerando che l'istruzione e la formazione sono settori principalmente di competenza nazionale e che alcuni Stati membri devono ancora sviluppare una politica trasversale o un approccio strategico nei confronti dell'educazione all'imprenditorialità, nonché corsi di studio e metodi di insegnamento in tale ambito; considerando che non tutti gli insegnanti e i responsabili dell'istruzione in Europa ricevono una formazione sufficiente in materia di educazione all'imprenditorialità, né attraverso lo sviluppo professionale continuo né tramite la loro formazione iniziale, il che si può ripercuotere sulla possibilità di integrare adeguatamente l'imprenditorialità nei sistemi d'istruzione[14];
AC. considerando che gli insegnanti dovrebbero essere in grado di mantenere i contatti con gli imprenditori e definire insieme a loro gli obiettivi di apprendimento e che dovrebbero poter disporre di un adeguato sostegno e di sufficienti risorse, al fine di attuare strategie incentrate sui discenti e di adattare i loro metodi di insegnamento alle esigenze degli studenti vulnerabili;
AD. considerando che le attività di apprendimento non-formale e informale integrano e arricchiscono l'apprendimento formale, offrendo vari tipi di esperienze che consentono di acquisire autonomia, e che dovrebbero pertanto essere riconosciute come fonti privilegiate per apprendere e sviluppare competenze imprenditoriali;
AE. considerando che l'apprendimento formale e quello informale possono svolgere un ruolo chiave quando si tratta di sviluppare e sostenere le capacità imprenditoriali, soprattutto tra i gruppi emarginati;
AF. considerando che le attività di apprendimento non formale e informale sono particolarmente importanti per i giovani con minori opportunità, in quanto offrono loro un'ulteriore fonte di apprendimento e una possibile via d'accesso all'istruzione e alla formazione formali;
AG. considerando che l'attività di insegnamento svolta da imprenditori esperti crea un'immagine positiva dell'imprenditorialità e rende più facile avvicinarsi ad essa;
AH. considerando che l'imprenditorialità, ivi inclusa l'imprenditorialità sociale, dovrebbe essere integrata nella formazione degli insegnanti e dei consulenti per l'orientamento professionale;
AI. considerando che i sistemi nazionali di istruzione si evolvono a ritmi diversi in risposta ai cambiamenti che si verificano sul mercato del lavoro;
AJ. considerando che il programma Erasmus+, che copre il periodo 2014-2020, intende ammodernare l'istruzione, la formazione e l'occupazione giovanile in tutta Europa ed è aperto alle organizzazioni che si occupano di istruzione, formazione, giovani e sport in tutti i settori dell'apprendimento permanente; che esso offrirà a oltre 4 milioni di europei l'opportunità di studiare, formarsi e acquisire esperienze lavorative e di volontariato all'estero;
AK. considerando che l'imprenditorialità ha già un suo ruolo all'interno del programma Erasmus+, dal momento che costituisce uno dei risultati attesi dalle azioni di mobilità;
AL. considerando che è importante promuovere e incoraggiare la mobilità dei giovani imprenditori attraverso programmi, come il programma Erasmus per giovani imprenditori (2009-2015), che consentono loro di partecipare a scambi transfrontalieri e di apprendere da imprenditori esperti che gestiscono piccole imprese, e che creano opportunità per affrontare le disparità di genere in ambito imprenditoriale; che occorre stanziare maggiori risorse per tali programmi, al fine di incrementare la partecipazione dei giovani;
AM. considerando che i più giovani sono propensi a preferire il lavoro autonomo e che ben il 45 % dei giovani tra i 15 e i 24 anni di età afferma che preferirebbe un'attività autonoma[15];
AN. considerando che il mondo dell'impresa a livello locale, nazionale ed europeo potrebbe apportare un contributo di maggior rilievo sotto forma di attività di volontariato basate sulle competenze, partenariati con gli istituti d'istruzione e collaborazione con i responsabili politici;
AO. considerando che le organizzazioni della società civile (gruppi non governativi come i sindacati, le associazioni dei datori di lavoro e altri gruppi sociali) apportano notevoli contributi, come ad esempio l'iniziativa Junior Achievement - Young Enterprise Europe, che offre un'istruzione e una formazione all'imprenditorialità di tipo informale e continuo; che tali contributi necessitano di maggiore riconoscimento, anche laddove non conducano al conseguimento di un diploma formale certificato; che un contributo analogo è fornito anche dalle imprese che offrono formazione al loro interno;
Importanza delle capacità e delle competenze imprenditoriali
1. riconosce il ruolo dell'apprendimento permanente e della mobilità internazionale, quali misure fondamentali nella risposta europea alla globalizzazione e nella transizione verso economie basate sulla conoscenza; osserva, in particolare, l'importanza dello "spirito di iniziativa e imprenditorialità" che si colloca tra le otto "Competenze chiave per l'apprendimento permanente - un quadro di riferimento europeo" che sono ritenute necessarie a tutti gli individui per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza e la partecipazione attive a livello europeo, l'inclusione sociale e l'occupazione;
2. invita gli Stati membri a promuovere le competenze imprenditoriali dei giovani attraverso iniziative legislative volte a garantire tirocini di qualità, ponendo l'accento sull'apprendimento di qualità e su condizioni di lavoro adeguate, quali strumenti per promuovere l'occupabilità, come proposto dalla raccomandazione del Consiglio su un quadro di qualità per i tirocini;
3. sottolinea la necessità di una definizione chiara ed estesa della competenza chiave "spirito di iniziativa e imprenditorialità", che comporta la promozione di una mentalità imprenditoriale caratterizzata da proattività, creatività, innovazione e propensione all'assunzione di rischi, nonché dalla capacità di pianificare e gestire progetti per raggiungere determinati obiettivi, e presuppone che l'individuo sia consapevole del contesto in cui lavora e sia in grado di cogliere le opportunità che emergono, per quanto riguarda sia l'imprenditoria sia l'attività di lavoro dipendente (in quest'ultimo caso si parla di "intrapreneurship"); ripone fiducia nei settori dell'industria creativa e delle imprese legate alla cultura, che possono evidenziare opportunità imprenditoriali, soprattutto per i giovani;
4. ricorda che le industrie creative figurano tra i settori maggiormente caratterizzati dallo spirito imprenditoriale e sviluppano competenze trasferibili, quali il pensiero creativo, la capacità di risoluzione dei problemi, il lavoro di squadra e l'ingegnosità;
5. sottolinea la necessità di una strategia di ampio respiro per l'imprenditorialità, intesa come insieme di competenze chiave trasversali utili per raggiungere obiettivi personali e professionali;
6. sottolinea l'importanza delle competenze di controllo e di revisione a livello organizzativo; incoraggia in particolare lo sviluppo di audit sociali e ambientali, quali strumenti di controllo innovativi;
7. ritiene che sia opportuno incentivare le capacità e le competenze imprenditoriali, come pure le capacità e le competenze trasversali, intersettoriali e specifiche delle varie occupazioni e professioni, al fine di aumentare i tassi di lavoro autonomo tra i giovani e di offrire ai giovani opportunità concrete di avviare un'attività propria, a vantaggio di loro stessi e della società in generale;
8. è convinto che il prossimo passo necessario sia specificare nel dettaglio come poter proseguire adeguatamente l'attuazione del quadro delle competenze chiave a ciascun livello di istruzione ai fini delle competenze imprenditoriali, includendo le conoscenze, le capacità e le attitudini in ambito imprenditoriale quale risultato d'apprendimento di ogni programma specifico di istruzione e apprendistato;
9. sottolinea che a tutti i livelli e in tutte le tipologie d'istruzione è opportuno prevedere l'insegnamento di competenze imprenditoriali pratiche e incentivare la motivazione, lo spirito di iniziativa e la disponibilità, nonché il senso di responsabilità sociale; ritiene che i programmi scolastici dovrebbero prevedere moduli relativi alla finanza di base, all'economia e all'ambiente imprenditoriale, oltre che attività di accompagnamento, tutoraggio e orientamento professionale per gli studenti, compresi quelli svantaggiati, al fine di sostenerli e agevolarli nella comprensione del processo imprenditoriale e nello sviluppo di una mentalità imprenditoriale; sottolinea il ruolo dell'apprendimento informale e autonomo, comprese le attività di volontariato, per sviluppare nei giovani spirito e capacità imprenditoriali;
10. invita la Commissione a enfatizzare l'importanza e il ruolo dei diversi modelli di imprenditorialità sociale, che spesso costituiscono una buona opportunità per i giovani europei per conseguire le prime esperienze d'impresa;
11. sottolinea la necessità di sviluppare pedagogie innovative che siano più partecipative e maggiormente incentrate sui discenti, al fine di incoraggiare l'acquisizione di una serie di competenze trasversali necessarie allo sviluppo di una mentalità imprenditoriale;
12. raccomanda di incoraggiare l'imprenditorialità nell'istruzione superiore e nei progetti degli ex-studenti, facendo riferimento anche ai modelli di imprenditoria sociale;
13. ricorda che la promozione dell'imprenditorialità attraverso l'istruzione può realizzarsi in modo significativo soltanto se le strategie di istruzione tengono conto in maniera equilibrata degli aspetti economici e sociali;
14. sottolinea che l'inclusione sociale e la lotta alla povertà possono avere successo in particolare mediante l'imprenditorialità sociale, che è in grado di stimolare l'occupazione, e grazie allo sviluppo di una mentalità imprenditoriale che apporterà notevoli benefici alle persone svantaggiate;
15. sottolinea che i sistemi di formazione duale e i programmi di studio a sostegno aziendale si sono dimostrati fondamentali negli Stati membri che li applicano per la trasmissione di competenze di base in materia di imprenditorialità;
16. incoraggia il pieno impegno e la collaborazione fra tutte le parti interessate, in particolare fra le organizzazioni imprenditoriali locali, le imprese e gli istituti di istruzione, al fine di condividere le migliori pratiche ed esperienze e migliorare le capacità imprenditoriali e l'educazione all'imprenditorialità dei giovani negli Stati membri;
17. sottolinea che uno stretto legame tra la formazione aziendale e l'istruzione ordinaria rappresenta un modello di successo che deve essere rafforzato e promosso a livello europeo e non solo;
18. sollecita una più stretta cooperazione con il settore privato e le parti sociali al fine di promuovere una cultura improntata all'assunzione di rischi, all'imprenditorialità e all'innovazione (ad esempio mediante impegni strutturali quali meccanismi per l'innovazione e lo scambio di idee);
19. è convinto che l'impiego efficace delle competenze imprenditoriali dipenda in misura crescente dalla coesistenza di competenze mediatiche e digitali e che questa interrelazione debba essere presa maggiormente in considerazione nell'ambito dell'istruzione e della formazione; pone l'accento sull'importanza di fornire a tutti i giovani competenze trasversali e imprenditoriali e nel campo delle TIC, che consentano loro di sfruttare appieno il potenziale del mondo digitale, al fine di aiutarli a creare nuove forme di sviluppo, insegnamento e promozione dell'imprenditorialità e ad essere pertanto maggiormente in grado di competere sul mercato del lavoro, di avviare un lavoro autonomo, di imparare a comprendere meglio il comportamento e le esigenze dei potenziali datori di lavoro e di contribuire alla capacità innovativa e competitiva dei datori di lavoro;
20. sottolinea la necessità di sviluppare e migliorare le competenze imprenditoriali lungo tutto l'arco della vita, anche attraverso le esperienze lavorative e l'apprendimento non formale e informale, e di rafforzare e sostenere il loro riconoscimento quale contributo allo sviluppo professionale;
21. riconosce che un elemento fondamentale per formare all'imprenditorialità è un'adeguata preparazione degli insegnanti, e in particolare la necessità urgente di una formazione di alta qualità che garantisca autenticità al processo di istruzione;
22. chiede agli Stati membri di adoperarsi per abbattere gli ostacoli con i quali si scontrano i giovani imprenditori con disabilità, offrendo una formazione ai fornitori di servizi cui spetta anche dare sostegno alle persone con disabilità e adattando le strutture in cui il sostegno è fornito in modo da renderle accessibili alle persone con difficoltà di mobilità;
23. rileva che la promozione della cooperazione tra istruzione secondaria e terziaria consentirebbe un dialogo più intenso tra i giovani e incoraggerebbe l'innovazione;
24. sottolinea la necessità di migliorare la cultura imprenditoriale nell'ambito dell'istruzione terziaria, sostenendo e agevolando l'avvio, da parte dei giovani, di nuove imprese basate sulla ricerca accademica (spin-off), riducendo gli oneri burocratici associati alla creazione di tali imprese e istituendo un quadro normativo chiaro che supporti gli studenti imprenditori; ritiene che, in tale contesto, le scuole e le università dovrebbero fornire tempo, spazio e riconoscimento alle iniziative dei giovani, per trasmettere loro la fiducia necessaria ad intraprendere nuovi progetti che possono rivelarsi utili per l'avvio di attività indipendenti; accoglie con favore le iniziative intese a premiare i giovani per progetti imprenditoriali di successo (ad esempio un premio per la migliore impresa dell'anno avviata da uno studente); sottolinea altresì che è importante che le imprese offrano ai giovani la possibilità di acquisire la loro prima esperienza direttamente al loro interno; ribadisce la necessità, a tale scopo, di promuovere visite aziendali e tirocini per offrire ai giovani uno sguardo sul mondo delle imprese;
25. sottolinea che il mondo delle imprese è chiamato a svolgere un ruolo fondamentale in materia di istruzione e formazione all'imprenditorialità, offrendo un apprendimento fondato sull'esperienza che integri l'istruzione teorica impartita ai giovani;
26. evidenzia il ruolo determinante svolto da varie associazioni di giovani imprenditori per promuovere lo spirito imprenditoriale tra i giovani, offrendo loro l'opportunità di sviluppare progetti innovativi e di maturare esperienze d'impresa e fornendo loro gli strumenti e la fiducia necessari per iniziare l'attività imprenditoriale;
Ruolo delle istituzioni dell'UE: coordinamento, metodologia e strumenti finanziari
27. invita il Consiglio e la Commissione, nell'ambito delle rispettive competenze e nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà, a sviluppare un sostegno e strumenti metodologici da offrire ai sistemi di istruzione nazionali nel campo dell'istruzione e della formazione all'imprenditorialità, compresa l'imprenditorialità sociale, e a perseguire un approccio coordinato invitando le amministrazioni pubbliche degli Stati membri a cooperare più strettamente con le imprese, al fine di diffondere i fattori decisivi necessari al miglioramento dell'imprenditorialità; invita la Commissione ad aumentare l'entità del sostegno erogato ai giovani imprenditori nel quadro dei Fondi strutturali e di investimento europei;
28. invita il Consiglio e la Commissione ad applicare una prospettiva di genere quanto alla metodologia, alla comunicazione e agli strumenti finanziari, al fine di incoraggiare una maggiore partecipazione di ragazze e giovani donne nel campo imprenditoriale;
29. invita la Commissione a istituire e promuovere tirocini e programmi di scambio in ambito imprenditoriale, onde offrire ai giovani l'opportunità di acquisire esperienze pratiche e agevolare lo scambio di conoscenze ed esperienze;
30. invita la Commissione a elaborare una strategia globale intesa a sviluppare competenze trasversali, quali il pensiero critico, la risoluzione dei problemi, l'iniziativa, la collaborazione, la cooperazione, l'autogestione, la pianificazione, la leadership e le capacità di fare squadra, a tutti i livelli e per tutti i tipi di istruzione e formazione, tenendo conto che tali competenze costituiscono un vantaggio per un'ampia gamma di professioni e settori;
31. invita la Commissione a prestare maggiore attenzione alla possibilità di migliorare lo sviluppo e la valutazione delle competenze trasversali, tra cui le competenze imprenditoriali e digitali, all'interno del programma Erasmus+, pur sottolineando che tale programma non dovrebbe essere unilateralmente improntato a considerazioni di occupabilità e che occorre mantenere la facilità di accesso alle attività imprenditoriali, soprattutto nell'ambito dell'apprendimento non formale e informale; invita altresì la Commissione a promuovere riforme delle politiche di istruzione degli Stati membri, mediante l'istituzione di un quadro strategico coerente per gli Stati membri e l'UE in proposito;
32. invita la Commissione a sostenere il monitoraggio delle competenze informatiche, delle capacità di risoluzione dei problemi e delle conoscenze finanziarie, e la invita a svolgere ricerche trasversali in tale settore;
33. invita la Commissione a sostenere i partenariati tra gli istituti di istruzione e le imprese, mediante il ricorso al Fondo europeo per gli investimenti strategici e, in particolare, al Fondo sociale europeo, allo scopo di incoraggiare l'apprendimento basato sul lavoro nelle imprese e incentivare le competenze imprenditoriali a livello nazionale e locale;
34. invita la Commissione a sostenere una rete europea di istruzione all'imprenditorialità, ispirata alla rete europea di istruzione all'imprenditorialità EE-HUB istituita nel maggio 2015 e sostenuta da organizzazioni europee e da altre parti interessate a livello europeo, nazionale e locale, come pure dalle autorità nazionali competenti in materia di istruzione, intesa a raccogliere e scambiare le migliori prassi da condividere tra istituti di istruzione, organizzazioni educative, istituti di formazione professionale, imprese, autorità e parti sociali;
35. invita la Commissione a garantire un coordinamento coerente ed efficace nel settore dell'educazione all'imprenditorialità nel contesto della più ampia strategia dell'Unione in materia di apprendimento permanente, delle strategie globali dell'UE e del piano della Commissione Juncker;
36. propone che la Commissione mantenga l'educazione e la formazione all'imprenditorialità tra gli obiettivi di un futuro programma Erasmus+ nel prossimo periodo di programmazione (post-2020) in tutte le sue azioni, compresa la mobilità, contemplando i seguenti elementi:
i) un'attenta valutazione dell'impatto delle attuali misure di promozione dell'imprenditorialità attraverso l'istruzione e la formazione e un eventuale adeguamento delle stesse, rivolgendo particolare attenzione agli effetti sui gruppi sottorappresentati e svantaggiati,
ii) la promozione di contenuti e strumenti di apprendimento meglio definiti per l'istruzione formale e non formale rivolti a tutti gli studenti, con moduli sia teorici che pratici, quali i progetti imprenditoriali degli studenti,
iii il sostegno alla qualificazione iniziale di insegnanti, educatori, animatori giovanili, istruttori e responsabili dell'istruzione e al loro sviluppo professionale continuo e alla loro responsabilizzazione nel settore dell'educazione all'imprenditorialità;
iv) la promozione di partenariati tra gli istituti d'istruzione, le imprese, le organizzazioni senza scopo di lucro, gli enti regionali e locali e gli erogatori di istruzione non formale, allo scopo di istituire corsi adeguati e fornire agli studenti le esperienze pratiche e i modelli necessari,
v) lo sviluppo di competenze in materia di processi imprenditoriali, alfabetizzazione finanziaria, alfabetizzazione e competenze digitali, pensiero creativo, creatività, utilità creativa, risoluzione dei problemi e spirito innovativo, autostima, fiducia nelle proprie idee, adattabilità, spirito di squadra, gestione di progetti, valutazione del rischio e propensione all'assunzione di rischi, come pure specifiche competenze e conoscenze d'impresa;
vi) la rimozione di tutte le barriere fisiche e digitali ancora esistenti per le persone portatrici di disabilità, la cui piena inclusione nel mercato del lavoro può essere di fondamentale importanza per la promozione di una cultura di impresa sostenibile e coesa;
vii) il riconoscimento del fatto che l'apprendimento non formale e informale rappresenta un contesto privilegiato per acquisire competenze imprenditoriali;
37. invita la Commissione a identificare e affrontare i fattori che scoraggiano le donne dallo scegliere l'opzione dell'imprenditorialità, promuovendo al contempo, in particolare, l'accesso delle giovani imprenditrici ai finanziamenti e ai servizi di assistenza;
38. invita la Commissione a coordinare e a promuovere lo scambio di buone pratiche tra gli Stati membri;
39. invita la Commissione a favorire una migliore cooperazione e un maggiore scambio di buone pratiche tra gli Stati membri che hanno già integrato l'educazione all'imprenditorialità nei programmi di studio e hanno conseguito i maggiori progressi nella promozione dell'imprenditorialità giovanile e gli Stati membri che sono ancora all'inizio di tale processo;
40. invita la Commissione a individuare, entro la fine del 2017, una "buona pratica" per la diffusione delle competenze imprenditoriali e la promozione dell'imprenditorialità giovanile negli Stati membri, a presentare al Parlamento una relazione in merito e a tenere conto dei risultati all'atto della valutazione delle proprie procedure di finanziamento;
41. invita gli Stati membri a promuovere l'educazione all'imprenditorialità come un modo per promuovere le competenze trasversali utili ai discenti per una migliore organizzazione della propria vita personale e professionale;
42. chiede alla Commissione di monitorare attentamente le misure concrete attuate dagli Stati membri a sostegno dell'imprenditorialità tra i giovani, di dedicare particolare cura alla promozione e alla pubblicazione di informazioni concernenti i risultati e di favorire e sostenere istituzioni e organizzazioni nello scambio delle migliori prassi, nella condivisione di idee, conoscenze ed esperienze e nella costituzione di partenariati strategici intersettoriali; incoraggia la Commissione e gli Stati membri a sviluppare parametri, modelli, strumenti comuni e progetti intesi a promuovere lo spirito imprenditoriale tra i giovani;
43. esorta la Commissione a provvedere a che nessuna misura adottata dagli Stati membri ostacoli la libera circolazione dei lavoratori, così che i giovani che hanno scelto la via dell'imprenditoria siano in grado di esercitare le loro attività ovunque nell'Unione europea;
Ruolo degli Stati membri
44. invita gli Stati membri e le autorità regionali e locali ad adoperarsi per promuovere la realizzazione di attività di formazione per l'avvio e la gestione delle start-up, anche mediante l'affiancamento di esperti, incubatori e acceleratori, progetti di impresa sociale che operano con le comunità locali e tutti gli ambienti favorevoli all'imprenditoria che agevolino le nuove imprese dei giovani e permettano una rapida ripresa in caso di abbandono scolastico o di insuccessi iniziali, contribuendo così a creare una cultura d'impresa positiva, a prevenire una percezione negativa degli insuccessi imprenditoriali e a incoraggiare a ritentare, e impegnandosi in particolare per coinvolgere i giovani svantaggiati;
45. esorta gli Stati membri a provvedere affinché i giovani imprenditori abbiamo accesso ai finanziamenti di cui hanno bisogno e siano sostenuti in ogni fase;
46. invita gli Stati membri e le autorità regionali e locali ad avvalersi pienamente delle risorse dei fondi strutturali dell'UE, e in particolare del Fondo sociale europeo, al fine di promuovere l'istruzione e la formazione all'imprenditorialità e lo sviluppo di competenze digitali a livello nazionale, regionale e locale;
47. invita gli Stati membri e le autorità regionali e locali ad avvalersi di tutti i finanziamenti disponibili a livello dell'UE, quali il Fondo sociale europeo, l'Iniziativa europea a favore dell'occupazione giovanile, il programma dell'Unione europea per l'occupazione e l'innovazione sociale (EaSI), il programma Erasmus per giovani imprenditori e il programma dell'Unione europea per la competitività delle imprese e le piccole e le medie imprese (COSME), al fine di incoraggiare e sostenere le iniziative volte a creare legami più efficaci e mirati tra le imprese e il settore dell'istruzione;
48. invita gli Stati membri a promuovere la condivisione delle migliori pratiche, a incentivare i partenariati nazionali e transfrontalieri e a sostenere le imprese nascenti e le attività delle relative reti di piccole e medie imprese e agenzie per lo sviluppo;
49. esorta gli Stati membri a offrire metodi innovativi specifici per la formazione di insegnanti e tutori in materia di imprenditorialità, onde consentire loro di promuovere e incoraggiare le competenze imprenditoriali, e a prendere in considerazione l'inclusione dell'imprenditorialità nei programmi di studio;
50. invita gli Stati membri a sviluppare ulteriormente i propri sistemi di riconoscimento e convalida delle competenze acquisite nell'ambito dell'apprendimento non formale e informale, in modo da rispettare il loro impegno per il 2018, nell'intento di offrire ai singoli l'occasione di intraprendere un percorso diverso e cogliere nuove opportunità e di incoraggiare la consapevolezza di sè e l'ulteriore apprendimento;
51. invita gli Stati membri a incoraggiare la partecipazione dei partner privati nell'ambito dell'educazione all'imprenditorialità, tramite finanziamenti o l'offerta di formazione, quale aspetto della loro responsabilità sociale di impresa;
52. invita gli Stati membri a eliminare la burocrazia nell'attuazione dei programmi imprenditoriali dei giovani e a prendere in considerazione provvedimenti di sgravio fiscale e misure intese a incentivare i giovani a realizzare i propri progetti di impresa; sottolinea la necessità di reti di sicurezza per le start-up che falliscono;
53. sottolinea l'esigenza di affrontare le difficoltà finanziarie che gravano sui giovani imprenditori, di agevolare il loro accesso al credito e alle sovvenzioni speciali, di ridurre gli attuali oneri amministrativi e di istituire un contesto normativo e incentivi fiscali che incoraggino lo sviluppo delle iniziative imprenditoriali dei giovani e stimolino la creazione di posti di lavoro, al fine di agevolare l'avvio e il consolidamento dei progetti di impresa dei giovani;
54. chiede agli Stati membri di affrontare in modo proattivo il miglioramento dei quadri normativi e lo snellimento delle procedure amministrative per le imprese, in particolare le PMI e le imprese sociali, e di promuovere e monitorare la qualità delle pratiche da esse attuate in materia di impiego; segnala che le imprese sociali e inclusive generano posti di lavoro sostenibili, contribuiscono allo sviluppo delle comunità e aiutano a promuovere un ambiente sostenibile e a garantire resilienza sociale in tempi di crisi;
55. chiede che i servizi pubblici per l'impiego assumano un ruolo più proattivo di sostegno e consulenza alle imprese, e specialmente ai giovani imprenditori;
56. invita gli Stati membri e le autorità regionali e locali a offrire agli studenti che si dimostrino innovativi un maggiore accesso a borse di studio e meccanismi di microcredito, come pure sostegno, informazioni, tutoraggio, assistenza multidisciplinare e piattaforme di valutazione tra pari, allo scopo di consentire loro di avviare attività o progetti, come quelli sostenuti tramite l'asse Microfinanza e imprenditoria sociale del programma EaSI; chiede agli Stati membri di agevolare l'accesso ai prestiti e la loro restituzione, di promuovere il ricorso al finanziamento collettivo (crowdfunding), di sviluppare partenariati tra l'economia locale, le imprese e le università, di potenziare il ruolo delle imprese nell'integrazione dei giovani nel mercato del lavoro e di consolidare il progetto Entepreneurial skills pass (ESP) a vari livelli degli studi scolastici e universitari, soprattutto in collaborazione con le PMI; esorta gli Stati membri a incoraggiare la costituzione di incubatori di imprese all'interno delle università, dedicati allo sviluppo sostenibile e ad ambiti di studio orientati al futuro;
57. invita gli Stati membri a semplificare le procedure di cessazione non fraudolenta delle attività e a delineare un contesto di supporto per tale cessazione, al fine di inviare un chiaro messaggio ai giovani mostrando che un fallimento non costituisce una battuta d'arresto dalle conseguenze permanenti;
58. invita gli Stati membri a incoraggiare tra i giovani lo spirito imprenditoriale, agevolando, nell'ambito del sistema d'istruzione, studi basati su progetti realizzati a livello multidisciplinare e in cooperazione con le imprese;
59. invita gli Stati membri a promuovere l'imprenditorialità quale opzione professionale positiva, nel contesto degli orientamenti professionali forniti a livello di istruzione secondaria e terziaria, e a contrastare l'opinione negativa, prevalente in alcuni Stati membri, nei confronti dell'imprenditorialità come scelta professionale;
60. invita gli Stati membri ad adoperarsi per sensibilizzare maggiormente i giovani con disabilità al lavoro autonomo e alla creazione di imprese, mediante azioni quali la promozione di percorsi professionali di persone con disabilità già integrate nel mercato del lavoro e il riconoscimento pubblico degli imprenditori con disabilità;
Successive attività di follow-up
61. esorta la Commissione a dare un seguito alle proprie attività riguardo a Entrepreneurship360 (scuole e istituti di formazione professionale) e HEInnovate (istituti di istruzione superiore) e ad approfondirle;
62. invita la Commissione a includere le misure relative all'educazione all'imprenditorialità negli indicatori di valutazione del semestre europeo a partire dal 2016;
63. invita la Commissione a presentare al Parlamento, entro la fine della legislatura, una relazione di valutazione sui progressi realizzati nella promozione dell'imprenditoria giovanile attraverso l'istruzione e la formazione, indicando altresì in che misura sia riuscita a raggiungere coloro che appartengono a gruppi sociali vulnerabili;
64. invita la Commissione ad adoperarsi per il coordinamento e la cooperazione a livello europeo nella valutazione sistematica dei programmi e delle attività relativi all'imprenditoria, al fine di consentire la comparabilità dei risultati, ad esempio confrontando i diversi modelli di imprenditorialità giovanile in tutti gli Stati membri e le caratteristiche dei giovani imprenditori in termini di variabili sociodemografiche quali età, sesso e istruzione;
65. chiede alla Commissione di promuovere la cooperazione sulle politiche in tutta l'Unione e invita gli Stati membri a impegnarsi nello scambio di buone pratiche;
66. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché ai governi degli Stati membri e dei paesi SEE e al Consiglio d'Europa.
- [1] GU C 17 del 20.1.2015, pag. 2.
- [2] GU C 183 del 14.6.2014, pag. 18.
- [3] GU C 119 del 28.5.2009, pag. 2.
- [4] GU C 199 del 7.7.2011, pag. 1.
- [5] GU C 311 del 19.12.2009, pag. 1.
- [6] GU L 394 del 30.12.2006, pag. 10.
- [7] Testi approvati, P8_TA(2015)0107.
- [8] GU C 353 E del 3.12.2013, pag. 56.
- [9] GU C 165 E dell'11.6.2013, pag. 7.
- [10] GU C 377 E del 7.12.2012, pag. 89.
- [11] GU C 161 E del 31.5.2011, pag. 8.
- [12] GU C 45 E del 23.2.2010, pag. 33.
- [13] Relazione della Commissione sui progressi compiuti in termini di parità tra donne e uomini nel 2013 (SWD(2014)0142), Pubblicazione della Commissione sui dati statistici sulle donne imprenditrici in Europa, settembre 2014
- [14] Conclusioni del simposio di Budapest e Istanbul della Fondazione europea per la fomazione.
- [15] Commissione : Eurobarometro FL354 "Entrepreneurship in the EU and beyond", 9 gennaio 2013.
MOTIVAZIONE
Promozione dello spirito imprenditoriale nei giovani attraverso l'istruzione e la formazione
L'imprenditoria giovanile, assieme alla relativa "educazione all'imprenditorialità", è uno dei temi che il Parlamento europeo ha scelto di mettere in risalto, dati la sua importanza ma anche il suo insufficiente riconoscimento, proponendo ulteriori passi avanti in proposito. Con la presente relazione il Parlamento europeo intende contribuire alla realizzazione degli obiettivi europei comuni nel settore, monitorando la qualità della formazione, invitando a una più rapida diffusione delle innovazioni nel campo delle capacità imprenditoriali e sottolineando la necessità di forme di sostegno metodologico e finanziario a livello dei programmi dell'Unione europea.
Formazione all'imprenditorialità, uno strumento a sostegno dell'occupazione
Nella presente relazione il Parlamento europeo riassume le attività svolte finora nel settore dell'"educazione all'imprenditorialità", ricorda gli obiettivi di tale formazione e la necessità che essa sia orientata all'applicazione pratica e all'occupazione giovanile. La presente relazione è incentrata su proposte e raccomandazioni per ulteriori sviluppi nel campo dell'educazione all'imprenditorialità e sul relativo sostegno da parte della Commissione, del Consiglio e degli Stati membri. Il Parlamento europeo è consapevole dei limiti del proprio campo di attività in materia di politica dell'istruzione, che è di competenza esclusiva degli Stati membri, mentre il ruolo svolto dall'Unione europea è di solo coordinamento.
La relazione si basa sugli attuali dati socio-economici, secondo i quali le condizioni sociali ed economiche dei cittadini dell'UE non hanno registrato miglioramenti significativi. Il problema principale in tale contesto rimane l'elevato tasso di disoccupazione tra i giovani, che nell'Unione europea raggiunge una media del 22%, con picchi superiori al 50% in alcuni Paesi e in alcune regioni[1]. L'occupazione e la crescita rappresentano una priorità essenziale delle politiche europee e un obiettivo per gli Stati membri[2]. L'istruzione viene comunemente considerata uno strumento fondamentale per rispondere alle necessità individuali dei cittadini e un modo per migliorare le loro condizioni di vita.
Principali documenti a sostegno dell'educazione all'imprenditorialità
La presente relazione consente di completare i documenti ufficiali del Consiglio, della Commissione e del Parlamento che creano il quadro strategico, legislativo e finanziario per il coordinamento e la realizzazione delle attività di formazione nell'Unione europea. Il relatore ritiene opportuno evidenziare il modo in cui l'istruzione in generale, e quella all'imprenditorialità in particolare, è concepita negli attuali documenti, nonché il ruolo che essa riveste. La strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva (Europa 2020) considera il rafforzamento delle conoscenze e dell'innovazione uno stimolo alla crescita futura e richiede il miglioramento della qualità dell'istruzione. Maggiori dettagli relativi agli obiettivi sostenuti sono forniti dalle conclusioni del consiglio del 12 maggio 2009 su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione («ET 2020»). Il principio fondamentale di tale quadro è l'apprendimento permanente, sia esso formale, non formale o informale, in tutti gli ambienti e a tutti i livelli: dalla prima infanzia all'istruzione superiore, all'istruzione e alla formazione professionale e all'istruzione per adulti. Gli obiettivi strategici sono i seguenti: 1) realizzare l'apprendimento permanente e la mobilità; 2) migliorare la qualità e l'efficacia dell'istruzione e della formazione; 3) promuovere l'equità, la coesione sociale e la cittadinanza attiva; 4) valorizzare la creatività e l'innovazione, ivi inclusa l'imprenditorialità, a tutti i livelli d'istruzione e di formazione. Il documento più recente, adottato dal Consiglio nel dicembre 2014, sono le conclusioni del Consiglio sull'imprenditorialità nell'istruzione e nella formazione (2015/C 17/02). Tale documento esaustivo sviluppa pienamente i lavori precedenti, traendo da essi raccomandazioni concrete rivolte alla Commissione e agli Stati membri. Il Consiglio si ispira alla definizione di imprenditorialità contenuta nella raccomandazione relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente del 2006[3], che sottolinea la necessità di formare alle capacità imprenditoriali tutti gli scolari, studenti e apprendisti affinché acquisiscano la mentalità e le competenze imprenditoriali necessarie. Il Consiglio invita altresì gli Stati membri a sostenere l'inclusione delle capacità imprenditoriali nei programmi d'istruzione, a coinvolgere i diplomati, ora imprenditori, nella trasmissione di esperienze agli studenti e ai docenti, a valutare l'efficacia della formazione all'imprenditorialità, a sostenere le start up e gl'incubatori d'impresa e a svolgere varie altre attività. La relazione del Parlamento si basa inoltre sulle informazioni contenute in un recente studio della Commissione, intitolato "Entrepreneurship Education: A Road to Success (Educazione all'imprenditorialità: una strada per il successo) [4]. Lo studio riporta i dati derivanti dalla comparazione di 91 esempi di educazione all'imprenditorialità in 23 paesi. L'impressione fondamentale che ne deriva è che la formazione all'imprenditorialità funziona. Nessuno nasce imprenditore, sebbene lo spirito d'impresa sia una dote. Gli studi condotti dimostrano che le conoscenze imprenditoriali possono altresì essere apprese mediante un processo di istruzione. L'educazione all'imprenditorialità ha un effetto positivo dimostrato sugli individui: contribuisce ad aumentarne le ambizioni di carriera, porta a un maggiore tasso di occupazione, migliora le competenze e le attitudini imprenditoriali che conducono a modifiche nel comportamento in direzione di un maggiore interesse verso l'imprenditoria e il pensiero creativo, sollecita un maggiore interesse verso l'iniziativa imprenditoriale e verso il completamento degli studi superiori. A livello istituzionale, l'educazione all'imprenditorialità rafforza la cultura imprenditoriale, potenzia gli sforzi dei docenti e aumenta il coinvolgimento dei responsabili decisionali (le parti interessate). Gli effetti positivi sull'economia consistono nell'aumento del numero delle start-up, del tasso di sopravvivenza e di sviluppo a lungo termine delle aziende, delle attività innovative delle imprese di ex studenti, come pure dell'occupazione. Gli effetti sulla società risiedono in una maggiore capacità di protezione degli individui dall'esclusione e nella ricaduta positiva di quanto investito da parte della società nelle misure a sostegno della formazione all'imprenditorialità.
Importanza di un approccio sistematico e del ricorso agli strumenti disponibili
Il Parlamento europeo integra le constatazioni e raccomandazioni citate sottolineando l'importanza di un approccio sistematico all'educazione all'imprenditorialità e al sostegno dell'imprenditorialità tra i giovani mediante l'istruzione e la formazione. L'invito del Parlamento europeo a creare una rete europea per la condivisione di esempi di buone prassi, che in tale settore sono numerosi, compresa la rete internazionale consolidata e di lungo corso dei centri nazionali Junior Achievement, è lungimirante. Il Parlamento europeo si rivolge alla Commissione affinché anzitutto 1) appronti un'assistenza metodologica sotto forma di standard formativi per l'educazione all'imprenditorialità e sostegno ai corsi volti ad aumentare la qualificazione dei docenti, ad esempio un'assistenza metodologica agli Stati membri per l'inclusione dell'educazione all'imprenditorialità nei programmi d'istruzione e 2) a tal fine stanzi strumenti finanziari concreti nell'ambito del programma ERASMUS+, possibilmente già nel periodo attuale, ed elabori un quadro legislativo e finanziario per il periodo successivo al 2020. Il Parlamento chiede il monitoraggio sistematico e la valutazione dei risultati delle attività finora svolte e di quelle future nel settore dell'educazione all'imprenditorialità, nonché degli effetti sull'occupazione e sullo sviluppo della piccola e media impresa, anche utilizzando gli studi dell'OCSE. Il Parlamento invita altresì la Commissione a presentare una relazione che copra il periodo 2014-2019, relativa al raggiungimento degli obiettivi dell'ET 2020 nell'ambito della promozione dell'educazione all'imprenditorialità. Il Parlamento esorta inoltre gli Stati membri a impegnarsi per un'effettiva inclusione dell'educazione all'imprenditorialità nei programmi di istruzione e a utilizzare a tal fine gli strumenti finanziari disponibili, quali ad esempio i fondi strutturali dell'Unione europea.
Sviluppo delle competenze imprenditoriali a tutti i livelli d'istruzione
La relazione fa riferimento allo sviluppo delle competenze imprenditoriali a tutti i livelli d'istruzione e distingue le specificità di ciascuna fase. L'istruzione di primo e secondo grado è fondamentale per l'acquisizione di competenze cruciali e il completamento dell'istruzione secondaria è essenziale per accedere efficacemente al mercato del lavoro, ivi inclusa l'attività d'impresa. A livello di istruzione terziaria esistono ampie possibilità di svolgere attività d'impresa da parte di studenti e laureati. Le attività d'impresa di studenti e laureati vengono sviluppate a livello istituzionale, fanno parte degli obiettivi di sviluppo a lungo termine degli atenei e consistono in specifiche attività che sfruttano il potenziale di ricerca, innovazione e creatività degli istituti accademici.
L'educazione all'imprenditorialità a tutti i livelli può essere uno strumento molto efficace per motivare i giovani e influire sulla loro decisione di intraprendere un percorso professionale imprenditoriale, nonché per aiutarli ad avere successo in tale carriera. L'Europa di oggi ha più che mai bisogno di un approccio che sostenga la creatività, la capacità di affrontare i rischi, la gestione degli insuccessi e il comportamento responsabile dei giovani.
- [1] Cfr. i dati Eurostat del gennaio 2015 - http://ec.europa.eu/eurostat/documents/2995521/6454659/3-07012015-AP-EN.pdf/f4d2866e-0562-49f5-8f29-67e1be16f50a.
- [2] Cfr. per esempio le priorità della Commissione Juncker - http://ec.europa.eu/priorities/jobs-growth-investment/index_it.htm.
- [3] http://europa.eu/legislation_summaries/education_training_youth/lifelong_learning/c11090_it.htm.
- [4] http://ec.europa.eu/growth/tools-databases/newsroom/cf/itemdetail.cfm?item_id=8056&lang=it.
PARERE della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (24.6.2015)
destinato alla commissione per la cultura e l'istruzione
sulla promozione dello spirito imprenditoriale nei giovani attraverso l'istruzione e la formazione
(2015/2006(INI))
Relatore per parere: Jana Žitňanská
SUGGERIMENTI
La commissione per l'occupazione e gli affari sociali invita la commissione per la cultura e l'istruzione, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. considerando che i dati sulla disoccupazione giovanile nell'UE sono allarmanti e che alcuni Stati membri registrano tassi di disoccupazione giovanile superiori al 50%; che l'istruzione svolge un ruolo fondamentale per favorire l'inclusione sociale e professionale dei giovani e che lo spirito imprenditoriale è da considerarsi una competenza trasversale e una possibilità in più di creare nuove imprese e, soprattutto, maggiori opportunità di impiego, contribuendo così a ridurre la disoccupazione giovanile e a favorire l'occupabilità dei giovani;
B. considerando che i giovani traggono beneficio dalla formazione e dall'educazione all'imprenditorialità, nonché dall'esperienza imprenditoriale pratica, che li aiutano a sviluppare capacità e talento e consentono loro di acquisire maggiore fiducia, e che contribuiscono alla creazione di nuove imprese, all'occupabilità e all'innovazione; che l'imprenditorialità è un'opzione estremamente poco sfruttata per molti giovani con disabilità;
C. considerando che gli effetti e l'impatto dei programmi a favore dell'imprenditorialità nel contesto dell'istruzione dimostrano che gli studenti che hanno completato tali programmi trovano lavoro più rapidamente al termine degli studi;
D. considerando che l'imprenditorialità costituisce uno dei modi per aiutare i giovani a trovare un'occupazione e percepire un reddito regolare;
E. considerando che la strategia Europa 2020 punta a un'economia basata su elevati livelli di occupazione e sulla coesione economica, sociale e territoriale; che un'economia sociale solida è essenziale a questo scopo;
F. considerando che le società cooperative offrono impieghi di alta qualità, inclusivi e a prova di crisi, non esposti a delocalizzazione; che, grazie al loro modello cooperativo, tali imprese hanno incrementato il proprio fatturato e hanno continuato a crescere durante la crisi, con meno fallimenti ed esuberi rispetto ad altri tipi di imprese;
G. considerando che le imprese sociali e inclusive contribuiscono attivamente alla crescita sostenibile, promuovono una maggiore coesione nella società e nelle comunità locali e possono generare opportunità di lavoro per i giovani, compresi quelli socialmente vulnerabili e più distanti dal mercato del lavoro;
H. considerando che l'attività di insegnamento svolta da imprenditori esperti crea un'immagine positiva dell'imprenditorialità e rende più facile avvicinarsi ad essa;
I. considerando che i giovani imprenditori si trovano ad affrontare numerose sfide e difficoltà, tra cui la carenza di esperienza e delle giuste competenze e uno scarso accesso al finanziamento e alle infrastrutture;
J. considerando che l'incapacità di utilizzare le tecnologie dell'informazione e comunicazione rappresenta una forma di analfabetismo dei nostri giorni;
K. considerando che la possibilità di cessare l'attività in modo semplice e non fraudolento consente a investitori e imprenditori di riavviare l'impresa in modo più proficuo, occupare un numero maggiore di lavoratori e ridurre la frequenza dei fallimenti;
L. considerando che i giovani sono più qualificati per esercitare attività su scala transnazionale se hanno una buona padronanza delle lingue straniere;
1. chiede agli Stati membri e alle autorità regionali e locali di utilizzare tutte le risorse finanziarie disponibili a livello dell'UE, quali il Fondo sociale europeo, l'Iniziativa europea a favore dell'occupazione giovanile, il programma dell'Unione europea per l'occupazione e l'innovazione sociale (EaSI), il programma Erasmus per giovani imprenditori e il programma dell'Unione europea per la competitività delle imprese e le piccole e le medie imprese (COSME), al fine di incoraggiare e sostenere le iniziative volte a creare legami più efficaci e mirati tra le imprese e il settore dell'istruzione, che favoriscano la cultura imprenditoriale tra i giovani, indipendentemente dall'estrazione socioeconomica e dal genere, e li incoraggino così a sviluppare creatività, iniziativa e senso di responsabilità, e che cambino la percezione dell'imprenditorialità quale opzione lavorativa di ripiego; chiede alla Commissione di esaminare l'utilizzo effettivo di tali finanziamenti e di renderli facilmente accessibili e fruibili; evidenzia la necessità di investimenti nell'istruzione e nelle infrastrutture per affrontare il divario digitale nell'Unione;
2. invita gli Stati membri a fare tutto il possibile per sensibilizzare i giovani quanto alle opportunità di avviare imprese, offrendo adeguati programmi di istruzione e formazione incentrati sull'imprenditorialità e promuovendo le competenze individuali, e in particolare le competenze digitali e quelle dirigenziali in ambito digitale, che costituiscono strumenti essenziali per gli imprenditori nell'attuale contesto economico e di impresa; sottolinea che una forza lavoro giovane, esperta e in possesso delle competenze appropriate è determinante per la competitività dell'Unione e consentirà di accelerare la ripresa economica e creare posti di lavoro in tutti gli Stati membri;
3. chiede alla Commissione e agli Stati membri di rimuovere gli ostacoli all'imprenditorialità per aiutare i giovani a trasformare le loro idee creative in piani di impresa di successo;
4. chiede agli Stati membri di adoperarsi per abbattere gli ostacoli con i quali si scontrano i giovani imprenditori con disabilità, offrendo una formazione ai fornitori di servizi cui spetta anche dare sostegno alle persone con disabilità e adattando le strutture in cui il sostegno è fornito in modo da renderle accessibili alle persone con difficoltà di mobilità;
5. chiede agli Stati membri di affrontare in modo proattivo il miglioramento dei quadri normativi e lo snellimento delle procedure amministrative per le imprese, in particolare le PMI e le imprese sociali, e di promuovere e monitorare la qualità delle pratiche da esse attuate in materia di impiego; segnala che le imprese sociali e inclusive generano posti di lavoro sostenibili, contribuiscono allo sviluppo delle comunità e aiutano a promuovere un ambiente sostenibile e a garantire resilienza sociale in tempi di crisi;
6. chiede che i servizi pubblici per l'impiego assumano un ruolo proattivo di sostegno e consulenza alle imprese, e specialmente ai giovani imprenditori;
7. sottolinea l'esigenza di affrontare le difficoltà finanziarie che gravano sui giovani imprenditori, di agevolare il loro accesso al credito e alle sovvenzioni speciali, di ridurre gli attuali oneri amministrativi e di istituire un contesto normativo e incentivi fiscali che incoraggino lo sviluppo delle iniziative imprenditoriali dei giovani e stimolino la creazione di posti di lavoro, al fine di agevolare l'avvio e il consolidamento dei progetti di impresa dei giovani;
8. chiede agli Stati membri di promuovere il modello imprenditoriale cooperativo, che si basa su procedure decisionali democratiche e aiuta i giovani a diventare datori di lavoro, dipendenti e consumatori responsabili; evidenzia che le cooperative e le altre imprese sociali e inclusive costituiscono parte integrante del modello sociale europeo e del mercato unico e pertanto meritano pieno riconoscimento e sostegno, come previsto dalle costituzioni di alcuni Stati membri e da diversi testi fondamentali dell'UE;
9. chiede agli Stati membri di sostenere i progetti di imprenditorialità verde e sostenibile;
10. invita gli Stati membri e le autorità regionali e locali a offrire agli studenti che si dimostrino innovativi un maggiore accesso a borse di studio e meccanismi di microcredito e una maggiore disponibilità di tali strumenti, come pure sostegno, informazioni, tutoraggio, assistenza multidisciplinare e piattaforme di valutazione tra pari, allo scopo di consentire loro di avviare attività o progetti, come quelli sostenuti tramite l'asse Microfinanza e imprenditoria sociale del programma EaSI; chiede agli Stati membri di agevolare l'accesso ai prestiti e la loro restituzione, di promuovere il ricorso al finanziamento collettivo (crowdfunding), di sviluppare partenariati tra l'economia locale, le imprese e le università, di potenziare il ruolo delle imprese nell'integrazione dei giovani nel mercato del lavoro e di consolidare il progetto Entepreneurial skills pass (ESP) a vari livelli degli studi scolastici e universitari, soprattutto in collaborazione con le PMI; esorta gli Stati membri a incoraggiare la costituzione di incubatori di imprese all'interno delle università, dedicati allo sviluppo sostenibile e ad ambiti di studio orientati al futuro;
11. sottolinea la necessità di migliorare la cultura imprenditoriale nell'ambito dell'istruzione terziaria, sostenendo e agevolando l'avvio, da parte dei giovani, di nuove imprese basate sulla ricerca accademica (spin-off), riducendo gli oneri burocratici associati alla creazione di tali imprese e istituendo un quadro normativo chiaro che supporti gli studenti imprenditori; ritiene che, in tale contesto, le scuole e le università dovrebbero fornire tempo, spazio e riconoscimento alle iniziative dei giovani, per trasmettere loro la fiducia necessaria ad intraprendere nuovi progetti che possono rivelarsi utili per l'avvio di attività indipendenti; accoglie con favore le iniziative intese a premiare i giovani per progetti imprenditoriali di successo (ad esempio il premio per la migliore impresa dell'anno avviata da uno studente); sottolinea altresì che è importante che le imprese offrano ai giovani la possibilità di acquisire la loro prima esperienza direttamente al loro interno e ribadisce la necessità, a tale scopo, di promuovere visite aziendali e tirocini per offrire ai giovani uno sguardo sul mondo delle imprese;
12. chiede agli Stati membri di garantire che i propri sistemi scolastici, ivi inclusi i programmi di formazione professionale, riservino maggiore attenzione allo sviluppo di competenze, capacità e conoscenze imprenditoriali trasversali, in particolare prevedendo l'insegnamento delle competenze relative alle TIC e delle lingue straniere già nei primi anni di scuola e promuovendo, nell'ambito dell'istruzione secondaria e terziaria, un apprendimento inteso a fornire e sviluppare le competenze necessarie per diventare imprenditori, quali la creatività, le capacità comunicative, la gestione d'impresa e la contabilità, e che sia efficacemente trasmesso mediante l'esperienza pratica e della vita reale; chiede agli Stati membri, sottolineando il ruolo rilevante svolto dagli insegnanti nel promuovere una mentalità imprenditoriale tra i giovani e nel fornire loro le competenze e le qualifiche giuste, di dedicare particolare attenzione a far sì che agli insegnanti sia fornita una formazione adeguata e specializzata, che sia garantito il loro sviluppo professionale continuo e che siano ampliate le opportunità per l'ingresso nell'insegnamento di imprenditori esperti;
13. chiede alla Commissione di monitorare attentamente le misure concrete attuate dagli Stati membri a sostegno dell'imprenditorialità tra i giovani, di dedicare particolare cura alla promozione e alla pubblicazione di informazioni concernenti i risultati e di favorire e sostenere istituzioni e organizzazioni nello scambio delle migliori prassi, nella condivisione di idee, conoscenze ed esperienze e nella costituzione di partenariati strategici intersettoriali; incoraggia la Commissione e gli Stati membri a sviluppare parametri, modelli, strumenti comuni e progetti intesi a promuovere lo spirito imprenditoriale tra i giovani; valuta positivamente i programmi Erasmus + ed Erasmus per giovani imprenditori, che offrono ai giovani l'opportunità di studiare e formarsi all'estero e di acquisire esperienze imprenditoriali in altri Stati membri; chiede alla Commissione di garantire che le imprese rispettino le norme applicabili a tali programmi, intese a tutelare i diritti dei partecipanti, e che tali programmi siano pubblicizzati a livello delle scuole secondarie e degli istituti professionali e di istruzione superiore;
14. invita gli Stati membri a semplificare le procedure di cessazione non fraudolenta delle attività e a delineare un contesto di supporto per tale cessazione, al fine di inviare un chiaro messaggio ai giovani mostrando che un fallimento non costituisce una battuta d'arresto dalle conseguenze permanenti;
15. invita gli Stati membri a promuovere l'imprenditorialità quale opzione professionale positiva, nel contesto degli orientamenti professionali forniti a livello di istruzione secondaria e terziaria, e a contrastare l'opinione negativa, prevalente in alcuni Stati membri, nei confronti dell'imprenditorialità come scelta professionale;
16. esorta la Commissione a seguire con attenzione le misure concrete attuate dagli Stati membri per assicurare ai giovani che optano per l'imprenditoria gli stessi diritti in termini di protezione sociale (in conformità con la raccomandazione n. 202 dell'Organizzazione internazionale del lavoro[1]) nonché sotto il profilo della salute e della sicurezza sul lavoro;
17. invita gli Stati membri ad adoperarsi per una maggiore sensibilizzazione dei giovani con disabilità sul lavoro autonomo e la creazione di imprese, mediante azioni quali la promozione delle carriere di persone con disabilità già integrate nel mercato del lavoro e il riconoscimento pubblico degli imprenditori con disabilità;
18. invita gli Stati membri a promuovere il patrocinio dei giovani imprenditori, che consente loro di beneficiare dell'esperienza e del sostegno di colleghi più esperti;
19. invita gli Stati membri a incoraggiare tra i giovani lo spirito imprenditoriale, agevolando, nell'ambito del sistema d'istruzione, studi basati su progetti realizzati a livello multidisciplinare e in cooperazione con le imprese;
20. esorta la Commissione a provvedere a che nessuna misura adottata dagli Stati membri ostacoli la libera circolazione dei lavoratori, così che i giovani che hanno scelto la via dell'imprenditoria siano in grado di esercitare le loro attività ovunque nell'Unione europea;
21. sottolinea il ruolo determinante svolto da una serie di associazioni di giovani imprenditori per promuovere lo spirito imprenditoriale tra i giovani, offrendo loro l'opportunità di sviluppare progetti innovativi e di maturare esperienze d'impresa e fornendo loro gli strumenti e la fiducia necessari per iniziare l'attività imprenditoriale;
22. sollecita una più stretta cooperazione con il settore privato e le parti sociali al fine di promuovere una cultura improntata all'assunzione di rischi, all'imprenditorialità e all'innovazione (ad esempio mediante impegni strutturali quali meccanismi per l'innovazione e lo scambio di idee);
23. rileva che la promozione della cooperazione tra istruzione secondaria e terziaria consentirebbe un dialogo più intenso tra i giovani e incoraggerebbe l'innovazione;
24. invita la Commissione a esaminare i fattori che dissuadono le donne dall'imboccare una carriera imprenditoriale e a provvedere a che i sistemi di istruzione e le misure e le attività correlate perseguano attivamente la parità di genere.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
23.6.2015 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
39 2 10 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Guillaume Balas, Tiziana Beghin, Brando Benifei, Mara Bizzotto, Vilija Blinkevičiūtė, David Casa, Ole Christensen, Martina Dlabajová, Lampros Fountoulis, Marian Harkin, Rina Ronja Kari, Jan Keller, Ádám Kósa, Agnieszka Kozłowska-Rajewicz, Kostadinka Kuneva, Jean Lambert, Jérôme Lavrilleux, Patrick Le Hyaric, Jeroen Lenaers, Javi López, Thomas Mann, Dominique Martin, Anthea McIntyre, Joëlle Mélin, Emilian Pavel, Georgi Pirinski, Marek Plura, Sofia Ribeiro, Anne Sander, Sven Schulze, Siôn Simon, Jutta Steinruck, Yana Toom, Ulla Tørnæs, Marita Ulvskog, Renate Weber, Jana Žitňanská, Inês Cristina Zuber |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Maria Arena, Georges Bach, Heinz K. Becker, Paloma López Bermejo, António Marinho e Pinto, Edouard Martin, Tamás Meszerics, Csaba Sógor, Helga Stevens, Monika Vana, Tom Vandenkendelaere |
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Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Flavio Zanonato, Branislav Škripek |
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- [1] raccomandazione dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) sui sistemi nazionali di sicurezza sociale di base, 2012 (n. 202).
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
14.7.2015 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
19 7 2 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Isabella Adinolfi, Dominique Bilde, Silvia Costa, Damian Drăghici, Angel Dzhambazki, Giorgos Grammatikakis, Petra Kammerevert, Rikke Karlsson, Andrew Lewer, Svetoslav Hristov Malinov, Curzio Maltese, Fernando Maura Barandiarán, Luigi Morgano, Momchil Nekov, Michaela Šojdrová, Helga Trüpel, Sabine Verheyen, Bogdan Brunon Wenta, Theodoros Zagorakis, Bogdan Andrzej Zdrojewski, Milan Zver, Krystyna Łybacka |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
György Hölvényi, Ilhan Kyuchyuk, Ernest Maragall, Martina Michels, Marlene Mizzi |
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Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Tim Aker |
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