Deputati su Iniziativa Right2water: risposta Commissione non sufficiente 

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Water drop illustration ©CC/Flickr/Luis  

In una risoluzione non legislativa approvata martedì, i deputati affermano che la risposta della Commissione europea alla prima Iniziativa dei cittadini dell'UE (ICE) "Right2Water" "è priva di ambizione e non è riuscita a soddisfare le esigenze degli organizzatori".

"L'iniziativa del cittadino Right2Water è stata il primo esempio di successo di questo meccanismo democratico. La proprietà e la gestione dei servizi idrici sono chiaramente preoccupazioni importanti per i cittadini che non possono essere ignorate", ha dichiarato la deputata Lynn Boylan (GUE/NGL, IE), la cui relazione è stata approvata con 363 voti a favore, 96 contrari e 261 astensioni.


"È deplorevole che la Commissione non si sia fatta avanti con delle proposte legislative che sanciscano l'acqua come un diritto umano e un obbligo di legge in tutta l'Unione europea; (...) gli utili non dovrebbero essere generati da beni pubblici come l'acqua", ha aggiunto.

 

La Commissione "si limita a ribadire gli impegni esistenti"


I deputati si rammaricano che la comunicazione della Commissione europea a "Right2Water" e l'audizione al Parlamento europeo nel febbraio 2014 "sono prive di ambizione, non rispondono alle esigenze specifiche espresse nell'ICE e si limitano a ribadire gli impegni esistenti".


"Se le iniziative ICE riuscite e ampiamente sostenute (...) sono ignorate dalla Commissione, l'Unione europea in quanto tale perderà credibilità agli occhi dei cittadini", sostengono i deputati.

Invitano poi la Commissione a presentare proposte legislative, tra cui una revisione della direttiva quadro sulle acque dell'UE che, se necessario, riconosca l'accesso universale e il diritto umano all'acqua.


I deputati sottolineano inoltre che gli Stati membri hanno il dovere di assicurare che l'accesso all'acqua sia garantito a tutti, indipendentemente dall'operatore, e di provvedere affinché gli operatori forniscano acqua potabile sicura e servizi igienici adeguati.


Tenere l'acqua al di fuori degli accordi commerciali


La produzione, la distribuzione e il trattamento dell'acqua e dei servizi igienico-sanitari devono restare esclusi dalla direttiva in materia di concessioni nel caso di una futura revisione della direttiva. Inoltre, la natura speciale dei servizi idrici e igienico-sanitari, in termini ad esempio di produzione, distribuzione e trattamento, rende assolutamente necessaria la loro esclusione da qualsiasi accordo commerciale oggetto di negoziazione o di esame da parte dell'UE.

 

Procedura: risoluzione non legislativa

748 milioni  ; di persone non dispongono di un accesso sostenibile all'acqua potabile

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Contesto 
  • Nel febbraio 2014, gli organizzatori della campagna "Right2Water" hanno partecipato ad un'audizione con la commissione ambiente, in collaborazione con le commissioni per lo sviluppo, per il mercato interno e quella per le petizioni. L'ICE ha raccolto 1.884.790 firme 
  • I promotori hanno invitato la Commissione europea a garantire l'accesso all'acqua e all'igiene come un diritto umano e a fornire un obbligo giuridico affinché i servizi idrici non siano liberalizzati nell'Unione europea. I deputati hanno convenuto sull'accesso all'acqua come un diritto umano fondamentale, ma alcuni hanno sottolineato che le norme sulla fornitura di acqua potabile restano di competenza degli Stati membri dell'UE.