Proposta di risoluzione - B8-0723/2016Proposta di risoluzione
B8-0723/2016

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla situazione in Venezuela

1.6.2016 - (2016/2699(RSP))

presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
a norma dell'articolo 123, paragrafo 2, del regolamento

Ernest Urtasun, Molly Scott Cato, Bronis Ropė, Igor Šoltes, Ernest Maragall, Barbara Lochbihler a nome del gruppo Verts/ALE

Procedura : 2016/2699(RSP)
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B8-0723/2016

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Venezuela

(2016/2699(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sul Venezuela,

–  visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che la situazione in Venezuela è estremamente tesa a causa di una serie di fattori molto diversi;

B.  considerando che l'implosione del prezzo del petrolio, il quale in generale costituisce la principale fonte di entrate valutarie estere del paese, ha causato una forte contrazione dell'economia nazionale;

C.  considerando che l'inflazione è salita al 700 %, il valore più elevato al mondo;

D.  considerando che la fornitura di beni di consumo di base, compresi i prodotti alimentari e i medicinali, non è sufficiente, e che il 40 % dei prodotti di base nazionali o importati, che sono mantenuti a prezzi ridotti per ragioni sociali, finisce sul mercato nero con i paesi vicini;

E.  considerando che anche l'aumento tanto richiesto del prezzo del petrolio, che è eccessivamente basso, e la liberalizzazione del tasso di scambio hanno prodotto effetti negativi sulle entrate e sull'accesso ai beni;

F.  considerando che la siccità senza precedenti causata dal fenomeno di El Niño sta deprimendo ulteriormente il paese; che la scelta di produrre il 70 % del fabbisogno energetico del paese tramite fonti idroelettriche, trascurando altre fonti di energia rinnovabile, ha causato l'attuale estrema penuria di energia e la chiusura sia di aziende private che di uffici pubblici;

G.  considerando che il 13 maggio 2016 il presidente del Venezuela Nicolás Maduro ha prolungato lo stato di emergenza per altri 60 giorni;

H.  considerando che le elezioni parlamentari del dicembre 2015 hanno sancito la vittoria dell'opposizione, soprattutto a causa della massiccia astensione degli elettori del PSUV, portando a una coabitazione, prima di allora sconosciuta, del potere esecutivo, giudiziario e legislativo;

I.  considerando che l'opposizione ha avviato un processo volto a indire un referendum per revocare il mandato del presidente venezuelano, come consentito dalla Costituzione del Venezuela del 1999, che prevede la possibilità di revoca dei mandati di tutti i titolari di cariche a tutti i livelli una volta trascorsa la metà del mandato;

J.  considerando che tale meccanismo è unico al mondo ed è soggetto a diverse condizioni, tra cui che almeno l'1 % dell'elettorato in ogni Stato federale chieda l'avvio di tale processo, che il 20 % degli aventi diritto al voto chieda il referendum, che almeno il 25 % degli aventi diritto al voto si rechi alle urne e infine che vi sia un numero maggiore di votanti contro il titolare della carica soggetto a revoca rispetto a quanti lo hanno eletto;

K.  considerando che la soluzione dei conflitti con mezzi violenti ha caratterizzato in modo marcato l'intera regione per tutto il XX secolo; che la continua presenza di un elevato grado di violenza a tutti i livelli della vita pubblica minaccia di distruggere il Venezuela, che non ha conosciuto guerre civili a differenza di gran parte dei paesi della regione;

L.  considerando che il Venezuela ha una lunga storia di impunità e che la responsabilità di omicidi e massacri come quelli perpetrati nel carcere di Catia nel 1992 non è ancora stata accertata;

M.  considerando che i violenti eventi del 2014, in cui sono state uccise almeno 43 persone, rimangono impuniti e che una commissione incaricata di accertare la verità dovrebbe far luce sui reati commessi negli ultimi decenni e aprire la strada alla normalizzazione dei processi e delle sanzioni;

N.  considerando che l'UNASUR e l'OAS stanno attualmente guidando un'iniziativa di mediazione con l'obiettivo di ripristinare il dialogo politico nel quadro della Costituzione; che l'ex presidente spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero sta guidando gli sforzi diplomatici con il sostegno del Segretario di Stato degli USA John Kerry;

1.  esorta tutte le parti coinvolte a non aggravare ulteriormente l'instabilità nel paese, a evitare la violenza e a non ripetere lo spargimento di sangue causato dalle violenti manifestazioni dell'inizio del 2015, a rispettare la legge e ad avviare un dialogo costruttivo nel quadro dello Stato di diritto e della Costituzione nazionale;

2.  sottolinea che spetta al popolo venezuelano decidere democraticamente il modello sociale ed economico del paese;

3.  insiste sul fatto che l'attuale situazione non dovrebbe essere utilizzata da altri Stati per ragioni interne nei loro rispettivi paesi;

4.  condanna fortemente qualunque invito a intervenire per rovesciare il governo, soprattutto tramite intervento militare, come affermato dall'ex presidente della Colombia, Alvaro Uribe, durante un discorso tenuto a Miami il 12 maggio 2016; insiste sul fatto che qualsiasi tipo di cambiamento politico deve avvenire solo mediante forme giuridiche o tramite elezioni;

5.  invita tutte le parti interessate a elaborare un piano di aiuti umanitari e a porre fine al mercato nero, al contrabbando e ad altre azioni che negano l'accesso ai beni di base, in particolare per gli strati più poveri della società venezuelana;

6.  accoglie con favore gli sforzi profusi dall'UNASUR e dal suo Segretario generale Ernesto Samper, nonché dagli ex presidenti della Spagna, José-Luis Rodríguez Zapatero, della Repubblica dominicana, Leonel Fernández, e di Panama, Martín Torrijos, per promuovere un dialogo nazionale con i rappresentanti del governo del Venezuela e dell'opposizione rappresentata dalla MUD;

7.  invita il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, a sostenere tali sforzi al fine di riavviare negoziati pacifici ed evitare un ulteriore inasprimento del conflitto;

8.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai parlamenti e ai governi degli Stati membri, nonché al governo e alle autorità del Venezuela e all'Assemblea EuroLat.