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Procedura : 2016/2041(INI)
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Ciclo del documento : A8-0196/2016

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A8-0196/2016

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PV 23/06/2016 - 2
CRE 23/06/2016 - 2

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CRE 23/06/2016 - 8.13
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Giovedì 23 giugno 2016 - Bruxelles
Relazione sui progressi in materia di energie rinnovabili
P8_TA(2016)0292A8-0196/2016

Risoluzione del Parlamento europeo del 23 giugno 2016 sui progressi compiuti nel campo delle energie rinnovabili (2016/2041(INI))

Il Parlamento europeo,

–  visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare i suoi Titoli XX sull'ambiente e XXI sull'energia,

–  visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare i suoi Titoli IX sull'occupazione e XVIII sulla coesione economica, sociale e territoriale,

–  visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare il suo protocollo (n. 26) sui servizi di interesse generale e il suo protocollo (n. 28) sulla coesione economica, sociale e territoriale,

–  visti la relazione della Commissione dal titolo "Relazione sui progressi compiuti nel campo delle energie rinnovabili" (COM(2015)0293) e i piani nazionali,

–  visti la ventunesima Conferenza delle parti (COP 21) della convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (UNFCCC) e l'undicesima Conferenza delle parti che funge da riunione delle parti del protocollo di Kyoto (COP/MOP 11) svoltesi a Parigi, in Francia, dal 30 novembre all'11 dicembre 2015, nonché l'accordo di Parigi,

–  vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Verso un piano strategico integrato per le tecnologie energetiche (piano SET): accelerare la trasformazione del sistema energetico europeo" (C(2015)6317),

–  vista la comunicazione della Commissione "Una strategia dell'UE in materia di riscaldamento e raffreddamento" (COM(2016)0051),

–  vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Una tabella di marcia verso un'economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel 2050" (COM(2011)0112);

–  viste le conclusioni del Consiglio europeo del 23-24 ottobre 2014,

–  vista la direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE(1),

–  visto il regolamento (UE) n. 1290/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2013, che stabilisce le norme in materia di partecipazione e diffusione nell'ambito del programma quadro di ricerca e innovazione (2014-2020) – Orizzonte 2020 e che abroga il regolamento (CE) n. 1906/2006(2),

–  vista la direttiva (UE) 2015/1513 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 settembre 2015, che modifica la direttiva 98/70/CE, relativa alla qualità della benzina e del combustibile diesel, e la direttiva 2009/28/CE, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili(3),

–  visto lo studio del CESE sul ruolo della società civile nell'attuazione della direttiva dell'UE sulle energie rinnovabili dal titolo "Cambiare il futuro dell'energia: la società civile protagonista nella generazione di energia rinnovabile",

–  visto il piano d'azione per l'energia sostenibile del Patto dei Sindaci per il clima e l'energia,

–  vista la Convenzione di Aarhus del 25 giugno 1998 sull'accesso all'informazione, la partecipazione del pubblico al processo decisionale e l'accesso alla giustizia in materia di ambiente,

–  vista la sua risoluzione del 5 febbraio 2014 su un quadro per le politiche dell'energia e del clima all'orizzonte 2030(4),

–  vista la sua risoluzione del 14 ottobre 2015 sul tema "Verso il raggiungimento a Parigi di un nuovo accordo internazionale sul clima"(5),

–  vista la sua risoluzione del 15 dicembre 2015 sulla realizzazione dell'obiettivo del 10% per le interconnessioni elettriche – Preparare la rete elettrica europea per il 2020(6),

–  vista la sua risoluzione del 15 dicembre 2015 sui progressi verso un'Unione europea dell'energia(7),

–  visto l'articolo 52 del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e i pareri della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, della commissione per lo sviluppo regionale e della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (A8-0196/2016),

A.  considerando che l'UE nel suo complesso è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi del 2020 in materia di energie rinnovabili, ma sono necessarie ulteriori azioni più vigorose in alcuni Stati membri;

B.  considerando che i costi delle energie rinnovabili sono significativamente diminuiti negli ultimi anni, il che, insieme ai progressi tecnologici relativi alla produzione e allo stoccaggio, ha reso l'energia rinnovabile sempre più competitiva rispetto all'energia da fonti convenzionali, offrendo un'opportunità unica di creare una vera politica energetica europea che promuoverebbe la competitività e ridurrebbe le emissioni di gas ad effetto serra; che la transizione verso un sistema energetico sostenibile e proiettato al futuro deve prevedere sforzi in favore dell'efficienza energetica, dell'energia rinnovabile, di un uso ottimale delle risorse energetiche, dello sviluppo tecnologico e delle infrastrutture intelligenti europei; che per creare crescita economica e posti di lavoro e assicurare che l'UE mantenga un ruolo guida globale nei citati settori è necessario un quadro normativo stabile e a lungo termine;

C.  considerando che, ai sensi dell'articolo 194 TFUE, la politica dell'Unione nel settore dell'energia deve garantire il funzionamento del mercato dell'energia e la sicurezza dell'approvvigionamento energetico, nonché promuovere l'efficienza energetica e il risparmio energetico, lo sviluppo di energie rinnovabili e l'interconnessione delle reti energetiche; che obiettivi vincolanti nazionali e dell'UE, obblighi tangibili in materia di pianificazione e di relazione e misure di autorizzazione sono stati motori fondamentali della certezza degli investimenti e dell'espansione della capacità delle energie rinnovabili nell'UE, nonché dell'infrastruttura di trasmissione e distribuzione;

D.  considerando che, conformemente all'accordo di Parigi della COP 21, la direttiva sull'energia rinnovabile necessita di essere adeguata per rispettare l'obiettivo concordato di limitare l'innalzamento della temperatura globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali; che un'economia basata totalmente sulle energie rinnovabili può essere realizzata solo riducendo i consumi energetici, aumentando l'efficienza energetica e sviluppando fonti di energia rinnovabili;

E.  considerando che le politiche ambiziose per le energie rinnovabili associate all'efficienza energetica, rappresentano una delle forze trainanti principali nella riduzione della dipendenza dalle importazioni dell'UE e della sua complessiva spesa energetica esterna e nel potenziamento della sicurezza energetica rispetto ai fornitori esterni; che l'UE importa oltre la metà di tutta l'energia che consuma, a un prezzo superiore a 1 miliardo di euro ogni giorno, pari a oltre il 20% delle importazioni totali; che la dipendenza dalle importazioni è particolarmente elevata per il petrolio grezzo, il gas naturale e il carbon fossile; che con il crescente ricorso a fonti rinnovabili, il risparmio sui costi dei combustibili di importazione è almeno dell'ordine di 30 miliardi di euro all'anno;

F.  considerando che lo sviluppo delle energie rinnovabili può contribuire a garantire la sicurezza e la sovranità energetiche, a eliminare la povertà energetica e a favorire lo sviluppo economico e la leadership tecnologica dell'UE, contrastando allo stesso tempo il cambiamento climatico; che le fonti di energia rinnovabile contribuirebbero ad offrire ai cittadini europei energia stabile, economicamente accessibile, sostenibile, con un'attenzione particolare ai più vulnerabili; che le fonti di energia rinnovabile dovrebbero consentire ai cittadini di beneficiare di approvvigionamenti energetici prevedibili e frutto di attività di autoproduzione;

G.  considerando che lo sviluppo di energia rinnovabile dovrebbe coincidere con lo sviluppo di un mercato interno dell'energia elettrica ben funzionante; considerando che l'Unione dell'energia deve basarsi su una transizione verso un sistema energetico sostenibile e lungimirante i cui pilastri fondamentali siano l'efficienza e il risparmio energetici, le energie rinnovabili e le infrastrutture intelligenti;

H.  considerando che le imprese dell'UE nel settore dell'energia rinnovabile, molte delle quali sono PMI, danno lavoro a 1,15 milioni di persone in Europa e possiedono il 40 % di tutti i brevetti per le tecnologie rinnovabili a livello mondiale rendendo, di conseguenza, l'UE un leader mondiale; che, secondo la Commissione, l'economia verde potrebbe creare, da qui al 2020, fino a 20 milioni di posti di lavoro, rappresentando anche un'importante opportunità di creazione di posti di lavoro nelle aree rurali; che i progetti delle PMI, delle cooperative e dei singoli cittadini svolgono un ruolo importante nell'innovazione e nello sviluppo del settore delle energie rinnovabili;

I.  considerando l'impegno della Commissione a fare dell'UE il leader mondiale nel campo delle energie rinnovabili, che costituisce altresì un elemento imprescindibile di politica industriale; che la Cina si è posta in prima linea a livello mondiale negli investimenti nelle fonti di energia rinnovabili, mentre gli investimenti in Europa sono scesi del 21%, da 54,61 miliardi di euro (62 miliardi di USD) nel 2014 a 42,99 miliardi di euro (48,8 miliardi di USD) nel 2015, l'importo più basso in nove anni;

J.  considerando che gli investimenti continui in energie rinnovabili richiedono sia una leadership e un impegno ambiziosi a livello pubblico e privato, sia un quadro di politiche a lungo termine, stabile e affidabile in linea con gli impegni climatici dell'UE risultanti dall'accordo di Parigi sul clima, che presenta elevate potenzialità relative alla creazione di posti di lavoro e alla crescita in Europa;

K.  considerando che obiettivi ambiziosi e realistici - la partecipazione, il controllo e la vigilanza pubblici, norme politiche chiare e semplici, sostegno a livello locale, regionale, nazionale ed europeo e l'impegno di tutte le parti interessate, comprese le parti sociali (che riuniscono rappresentanti dei lavoratori e industria) e altre organizzazioni della società civile - sono fondamentali e devono essere ulteriormente rafforzati per il successo dello sviluppo delle energie rinnovabili;

L.  considerando l'importanza del rispetto dei diritti di proprietà nel promuovere l'energia rinnovabile;

M.  considerando che l'energia rinnovabile offre un'opportunità per una maggiore democrazia energetica sui mercati energetici consentendo ai consumatori di partecipare attivamente al mercato dell'energia su un piano di parità con le altre parti interessate, di produrre e consumare autonomamente, stoccare e vendere l'energia rinnovabile da loro stessi prodotta, individualmente o attraverso una gestione collettiva, nonché attraverso gli investimenti pubblici e privati, comprese forme decentrate di produzione di energia avviati da città, regioni e autorità pubbliche locali; che i progetti di energia rinnovabile dovrebbero permettere un maggiore controllo da parte dei cittadini sul loro consumo di energia e sulla transizione energetica e promuovere il loro coinvolgimento diretto nel sistema energetico, anche attraverso meccanismi di investimento;

N.  considerando che l'energia eolica offshore nella regione del Mare del Nord ha il potenziale per fornire oltre l'8 % dell'approvvigionamento energetico europeo entro il 2030;

O.  considerando che alcuni Stati membri dipendono maggiormente da un unico fornitore di combustibili fossili; che con le energie rinnovabili sono stati risparmiati combustibili fossili di importazione per un ammontare equivalente di 30 miliardi di euro, e che il consumo di gas naturale è stato ridotto del 7 % favorendo, di conseguenza, l'indipendenza e la sicurezza energetica dell'Europa, che rimane il principale importatore di energia al mondo;

I progressi sulle rinnovabili

1.  accoglie con favore gli impegni della Commissione in materia di energie rinnovabili; ritiene, in relazione alla direttiva sulle energie rinnovabili, che l'attuale combinazione di obiettivi nazionali vincolanti, piani di azione nazionali per le energie rinnovabili e controllo biennale abbia costituito il fattore trainante per lo sviluppo delle capacità di produrre energia rinnovabile negli Stati membri dell'UE; sollecita la Commissione a garantire la piena attuazione della direttiva 2020 in materia di energie rinnovabili e a presentare un quadro normativo ambizioso per il periodo successivo al 2020; sottolinea, a questo proposito, la necessità di un quadro regolamentare stabile a lungo termine, che includa obiettivi in materia di energie rinnovabili a livello nazionale e dell'UE, coerenti alla traiettoria più efficace per il conseguimento degli obiettivi climatici dell'Unione a lungo termine (2050);

2.  rileva con soddisfazione che l'UE è sulla buona strada per raggiungere il suo obiettivo per il 2020, ma esprime la propria preoccupazione per il gran numero di paesi (Belgio, Francia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito) che, secondo la relazione 2015 della Commissione sui progressi compiuti nel campo delle energie rinnovabili nel periodo 2014-2020, potrebbero dover rafforzare le loro politiche e i loro strumenti per soddisfare i loro obiettivi per il 2020, mentre tale raggiungimento è altresì incerto per Ungheria e Polonia; invita gli Stati membri in ritardo ad adottare misure supplementari per tornare sulla buona strada; accoglie con favore il fatto che, con largo anticipo, sono già stati raggiunti o saranno raggiunti a breve gli obiettivi per il 2020 da parte di alcuni Stati membri, come ad esempio Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Croazia, Italia, Lettonia, Lituania, Austria, Romania, Finlandia e Svezia;

3.  deplora che la relazione della Commissione sui progressi compiuti nel campo delle energie rinnovabili non presenti raccomandazioni specifiche per paese per adeguare le loro politiche e i loro strumenti onde garantire il conseguimento dei loro obiettivi per il 2020; sottolinea che l'accessibilità ai capitali è di fondamentale importanza, ma che il costo del capitale ha subito notevoli variazioni nei paesi nell'UE a 28, con un conseguente divario nord-ovest - est/sud; rileva che l'esistenza di numerose politiche differenti per la promozione dell'energia rinnovabile rischia di ampliare ulteriormente il divario di competitività fra gli Stati dell'UE; ribadisce la necessità di un meccanismo finanziario dell'UE volto a ridurre gli elevati costi del capitale legati al rischio e relativi ai progetti di energia rinnovabile;

4.  sottolinea a tale riguardo l'importanza di identificare e condividere le migliori pratiche in termini di politiche nazionali sulle energie rinnovabili e di promuoverne l'adozione conformemente a un modello europeo più convergente, favorendo una maggiore cooperazione e un maggiore coordinamento tra Stati membri; invita la Commissione a mantenere il suo ruolo nel monitorare il progresso delle energie rinnovabili e a sostenerne attivamente lo sviluppo; sottolinea l'importanza di valutare le energie da fonti rinnovabili quanto alla loro competitività, sostenibilità, al efficacia in termini di costi e al contributo alla stabilità geopolitica e al raggiungimento degli obiettivi relativi al cambiamento climatico;

5.  riconosce l'importante ruolo svolto dai piani nazionali e dagli obblighi in materia di rendicontazione sul monitoraggio del progresso degli Stati membri e ritiene che questi obblighi dovrebbero essere mantenuti per il periodo successivo al 2020; riconosce che la determinazione del mix energetico degli Stati membri rimane una competenza nazionale nel contesto dell'articolo 194 TFUE, con ciascuno Stato membro che promuove lo sviluppo delle proprie forme rinnovabili di energia, in modo tale che i mix energetici restino ampiamente diversificati;

6.  sottolinea l'importanza di procedure amministrative semplici, economicamente accessibili ed efficienti;

7.  invita la Commissione a includere un'analisi dell'impatto delle energie rinnovabili sul costo e sui prezzi, in particolare i prezzi per le famiglie, nelle future relazioni sullo stato di avanzamento delle energie rinnovabili;

8.  sottolinea l'importanza di una proposta legislativa dell'UE in materia di norme per il mercato dell'energia, poiché un mercato più integrato è fondamentale per lo sviluppo delle rinnovabili, e per la riduzione dei costi energetici per le famiglie e per l'industria;

9.  sottolinea l'importanza di meccanismi di sostegno per le energie rinnovabili, stabili ed efficaci sotto il profilo dei costi, per investimenti a lungo termine che rimangano reattivi e adattabili a breve termine e siano adeguati alle necessità e ai contesti, permettendo una graduale soppressione dei sussidi per le tecnologie rinnovabili sufficientemente mature; accoglie con favore il fatto che numerose tecnologie nel campo delle energie rinnovabili stiano divenendo rapidamente competitive, sotto il profilo dei costi, rispetto alle forme convenzionali; sottolinea che la transizione energetica dipende dalla trasparenza, dalla coerenza e dalla continuità di quadri giuridici, finanziari e normativi al fine di rafforzare la fiducia degli investitori; si rammarica delle modifiche retroattive ai meccanismi di sostegno alle energie rinnovabili che alterano il ritorno sugli investimenti già effettuati; invita gli Stati membri ad annunciare sempre qualsiasi adeguamento dei regimi di sostegno alle rinnovabili e a procedere ad ampie consultazioni con le parti interessate con largo anticipo; invita la Commissione a controllare la compatibilità dei regimi di sostegno nazionali con gli orientamenti della Commissione europea al fine di evitare inutili ritardi nella loro attuazione e ridurre al minimo eventuali distorsioni del mercato;

10.  sottolinea che le attività di ricerca e sviluppo giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo delle energie rinnovabili; ricorda l'obiettivo del Parlamento dell'85 % di finanziamento per l'energia non fossile nel capitolo energia di Orizzonte 2020; invita la Commissione europea e gli Stati membri ad agevolare ulteriormente l'uso efficace di tutti i vigenti regimi di finanziamento e a garantire l'accesso al capitale, in particolare per le PMI, e a sostenere la ricerca e lo sviluppo nel campo delle energie rinnovabili, il loro stoccaggio e lo sviluppo dei prodotti collegati, per rendere più competitivo il comparto europeo delle rinnovabili, consentire un migliore utilizzo delle energie rinnovabili ed evitare di ampliare ulteriormente il divario di competitività fra i paesi dell'UE;

11.  sottolinea che lo stoccaggio dell'energia elettrica può contribuire a fornire flessibilità nel sistema elettrico dell'UE e a bilanciare le fluttuazioni derivanti dalla produzione di energia rinnovabile; ribadisce che l'attuale direttiva 2009/72/CE sull'energia elettrica non cita lo stoccaggio e sottolinea la necessità che la prossima revisione di tale direttiva tenga in considerazione i molteplici servizi che possono essere forniti dallo stoccaggio di energia; ritiene che un chiarimento sulla posizione dello stoccaggio permetterebbe ai gestori dei sistemi di trasmissione e delle reti di investire nei servizi di stoccaggio di energia;

12.  sottolinea che i regimi di sostegno devono essere focalizzati, a tutti i livelli, sulle tecnologie ad alto potenziale per ridurre i costi delle rinnovabili e/o aumentare la quota delle rinnovabili nel mercato;

13.  ritiene che la futura strategia in materia di ricerca e sviluppo debba concentrarsi sul sostegno allo sviluppo di reti e città intelligenti; ritiene inoltre che l'elettrificazione dei trasporti, il caricamento dei veicoli intelligenti e la tecnologia di collegamento fra rete e veicoli potrebbero contribuire in modo significativo al miglioramento dell'efficienza energetica e del potenziale utilizzo delle fonti di energia rinnovabile;

14.  ritiene che il FESR e il Fondo di coesione possano contribuire alla realizzazione degli obiettivi fissati dalla direttiva 2009/28/CE e dal quadro per il clima e l'energia 2030, come pure al finanziamento della ricerca e dell'innovazione in relazione alla generazione di energia da fonti rinnovabili, sostenendo nel contempo la creazione di posti di lavoro e la crescita economica; sottolinea l'importanza della concentrazione tematica nella politica di coesione, in quanto dovrebbe contribuire a canalizzare gli investimenti verso un'economia a basse emissioni di carbonio, comprese le energie rinnovabili, soprattutto alla luce del ruolo di primo piano dell'obiettivo tematico "Sostegno alla transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori"; invita gli Stati membri a intensificare gli sforzi e a utilizzare al meglio le opportunità di finanziamento a tal fine, valorizzando nel contempo le opportunità di sviluppo e di creazione di posti di lavoro per le imprese locali; ricorda le disposizioni comuni del FESR e del Fondo di coesione a sostegno dell'ammissibilità dei progetti relativi all'efficienza energetica e all'utilizzo di fonti di energia rinnovabile in residenze private, edifici pubblici e imprese, e ritiene che l'integrazione del mercato regionale dell'energia rinnovabile, che potrebbe essere realizzata grazie a tale finanziamento, rappresenterebbe un contributo significativo della politica di coesione in tal senso;

15.  sottolinea la necessità di una maggiore cooperazione e di un maggiore coordinamento sia tra gli Stati membri e le regioni sia al loro interno e di un approccio integrato agli investimenti e ai finanziamenti pubblici per quanto riguarda il miglioramento tecnico, lo sviluppo e l'attuazione di reti intelligenti, l'adeguamento e la capacità della rete, il rilevamento intelligente, lo stoccaggio, la gestione della domanda, l'efficienza energetica e la produzione innovativa di energia rinnovabile;

16.  sottolinea che in molti Stati membri le reti sono semplicemente inadatte a ricevere l'energia elettrica generata da fonti rinnovabili variabili; sottolinea che la modernizzazione delle reti di energia è essenziale per apportare modifiche alla produzione e alla trasmissione;

17.  sollecita con urgenza un rafforzamento della trasparenza e della partecipazione pubblica, con il coinvolgimento sin dalle prime fasi di tutte le parti interessate nello sviluppo di piani nazionali per le energie rinnovabili; lamenta l'attuale mancanza di informazione riguardo all'attuazione delle disposizioni della direttiva sulle energie rinnovabili e sottolinea la necessità di relazioni biennali più dettagliate degli Stati membri; invita la Commissione a rafforzare il suo ruolo nel monitorare e sostenere il progresso delle energie rinnovabili; invita la Commissione a migliorare la trasparenza sull'impiego del suo potere esecutivo;

18.  sottolinea l'importanza della partecipazione di tutti i livelli di amministrazione, nonché delle associazioni, nella realizzazione di un modello europeo basato su fonti rinnovabili della produzione, del consumo e dell'auto-consumo di energia; invita la Commissione ad aumentare il proprio sostegno al Patto dei sindaci, all'iniziativa Città e comunità intelligenti e alle comunità 100 % FER, che permette di condividere conoscenze e migliori prassi;

19.  rileva che una maggiore cooperazione a livello regionale in materia di rinnovabili è la chiave per garantire l'ulteriore sviluppo delle fonti di energia rinnovabile;

20.  si compiace del fatto che nel 2013 l'utilizzo delle energie rinnovabili abbia evitato la produzione di circa 388 milioni di tonnellate lorde di emissioni di CO2 e abbia portato a una riduzione della domanda di combustibili fossili nell'Unione pari a 116 mtep;

21.  sottolinea l'enorme potenziale per la creazione di posti di lavoro nel settore dell'energia rinnovabile; invita gli Stati membri a garantire che gli standard del lavoro non siano ridotti a seguito della transizione energetica, che dovrebbe essere basata sulla creazione di posti di lavoro di qualità;

Rinnovabili per il futuro

22.  sottolinea che gli obiettivi della direttiva sulle energie rinnovabili devono essere conformi agli obiettivi climatici concordati da 195 paesi a Parigi nel dicembre 2015; prende atto della proposta presentata dal Consiglio europeo relativa ad un obiettivo di almeno il 27 % di energia rinnovabile entro il 2030; ricorda che la richiesta del Parlamento in relazione alla definizione di obiettivi vincolanti pari ad una quota di almeno il 30% di energia da fonti rinnovabili nel consumo energetico deve essere attuata per mezzo di obiettivi nazionali al fine di garantire la necessaria sicurezza per gli investitori e la necessaria certezza del diritto; ritiene che, alla luce del recente accordo della COP 21, sia auspicabile un'ambizione considerevolmente superiore; ribadisce che obiettivi chiari e ambiziosi a tale riguardo costituiscono uno strumento per migliorare la certezza e assicurare una posizione di leadership all'UE a livello mondiale; invita la Commissione a presentare un pacchetto clima e energia per il 2030 più ambizioso, che innalzi l'obiettivo dell'Unione relativo alle fonti energetiche rinnovabili portandolo almeno al 30 %, prevedendone l'attuazione attraverso obiettivi nazionali individuali;

23.  sottolinea l'importanza della nuova legislazione riguardante l'assetto del mercato dell'energia rinnovabile per la creazione di un nuovo quadro adatto allo sviluppo delle energie rinnovabili, basato su regimi di sostegno affidabili e sulla piena partecipazione delle tecnologie rinnovabili al mercato;

24.  è consapevole del fatto che gli sgravi fiscali rappresentano un potente incentivo per effettuare la transizione dall'energia fossile alle energie rinnovabili, e sollecita la Commissione a procedere alla revisione della direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici e delle norme in materia di aiuti di Stato che impediscono a tali incentivi di essere utilizzati al massimo delle loro potenzialità;

25.  sottolinea che gli obiettivi già concordati per il 2020 devono essere considerati come base minima in sede di revisione della direttiva sulle energie rinnovabili, affinché gli Stati membri, dopo il 2020, non possano scendere al di sotto del loro obiettivo nazionale stabilito per il 2020; evidenzia per il raggiungimento dell'obiettivo dell'UE in materia di energia rinnovabile per il 2030 è necessario uno sforzo a livello collettivo; sottolinea che gli Stati membri devono sviluppare i loro piani nazionali con tempismo e che la Commissione necessita di maggiori capacità di controllo, anche oltre il 2020, dotandosi di strumenti adeguati per un monitoraggio effettivo e tempestivo e mantenendo la possibilità di intervenire in caso di misure controproducenti; ritiene che il citato controllo sarà possibile solo se la Commissione definirà parametri nazionali a fronte dei quali verranno misurati i progressi realizzati dagli Stati membri in termini di diffusione delle rinnovabili;

26.  sottolinea il potenziale dello sviluppo dell'energia rinnovabile per l'Europa e l'importanza di condizioni favorevoli e a lungo termine per tutti gli attori del mercato;

27.  sottolinea l'importante contributo dell'energia rinnovabile alla riduzione delle emissioni totali di carbonio; sottolinea l'importanza dello sviluppo delle energie rinnovabili per la realizzazione degli obiettivi concordati alla COP 21;

28.  sottolinea che gli Stati membri dovrebbero aumentare il ricorso giustificato a trasferimenti statistici e lo sviluppo di meccanismi di cooperazione per raggiungere i loro obiettivi in conformità dell'articolo 6 della direttiva sulle energie rinnovabili; sottolinea l'importanza della cooperazione fra gli Stati membri, che sarebbe vantaggiosa per l'ottimizzazione del sistema, una fornitura efficiente e una maggiore riduzione dei costi delle energie rinnovabili; invita la Commissione ad offrire agli Stati membri maggiori incentivi, informazioni, un'analisi costi-benefici e orientamenti a tale riguardo;

29.  sottolinea la necessità di definire un sistema di governance solido, robusto e trasparente per garantire l'attuazione dell'obiettivo 2030 in materia di energie rinnovabili, con il dovuto rispetto delle competenze nazionali nel determinare il mix energetico, consentendo al contempo il pieno controllo democratico delle politiche energetiche; chiede una replica intensiva dell'efficace sistema attuale di obiettivi nazionali, di piani di azione nazionali per le energie rinnovabili e di relazioni biennali; ritiene che questi dovrebbero essere inclusi nella direttiva sulle energie rinnovabili, che deve garantire il monitoraggio affidabile, efficace e trasparente degli impegni degli Stati membri e l'attuazione della legislazione europea vigente, per preparare il terreno a un'Unione europea dell'energia ben funzionante;

30.  rileva l'importanza di modelli unici vincolanti per i piani nazionali sull'energia e sul clima al fine di garantire possibilità di raffronto, trasparenza e prevedibilità per gli investitori; ritiene che le traiettorie e la pianificazione delle politiche per ciascuno Stato membro debbano continuare a essere suddivise per settore, tecnologia e fonte;

31.  sollecita la Commissione europea a inserire nella legislazione un principio di salvaguardia per gli impianti di produzione di energia rinnovabile al fine di prevenire modifiche retroattive ai meccanismi di sostegno alle energie rinnovabili e assicurare la praticabilità economica delle risorse in essere;

32.  chiede la rimozione degli ostacoli burocratici inutili e la realizzazione di investimenti che consentano di raggiungere l'obiettivo del 10 % di interconnessione elettrica entro il 2020; sottolinea che una maggiore cooperazione regionale può contribuire a garantire l'ottimizzazione dei costi per l'integrazione delle rinnovabili e ridurre i costi per i consumatori; ricorda l'importanza di una consultazione e di una partecipazione pubbliche di ampio respiro, fin dalla fase iniziale, nella pianificazione dei nuovi progetti di infrastruttura energetica, tenendo al contempo in considerazione le condizioni locali; ricorda l'importanza dell'assistenza tecnica e di valutazioni di impatto ambientale per i progetti di produzione e distribuzione di energia rinnovabile;

33.  prende atto della dicotomia tra le competenze esistenti e i cambiamenti nelle richieste del mercato del lavoro che scaturiscono dallo sviluppo delle energie rinnovabili; sottolinea che le strategie relative all'istruzione/alla formazione attiva e alle competenze sono fondamentali per la transizione verso un'economia sostenibile e caratterizzata da un uso efficiente delle risorse; sottolinea l'importanza delle parti sociali, nonché delle autorità pubbliche, nello sviluppo di programmi di riqualificazione e di formazione;

34.  sottolinea la necessità di finanziamenti adeguati a livello di UE, da realizzarsi procedendo a una riduzione globale del rischio degli investimenti, per incentivare un largo impiego delle fonti di energia rinnovabile;

Energia comunitaria e dei cittadini

35.  ritiene che le autorità locali, le comunità, le famiglie e i singoli individui debbano costituire la struttura portante della transizione energetica e debbano essere sostenuti attivamente affinché possano diventare produttori e fornitori di energia in condizioni di parità con gli altri attori del mercato dell'energia; invita a stabilire, in questo contesto, una definizione ampia e comune del concetto di "prosumatore" a livello dell'UE;

36.  reputa di primaria importanza stabilire il diritto fondamentale all'autoproduzione e all'autoconsumo, nonché il diritto di stoccare e vendere a una tariffa equa l'energia elettrica eccedente;

37.  ricorda che gli Stati membri devono sviluppare, sulla base della partecipazione pubblica, una strategia energetica comunitaria e dei cittadini e descrivere, nei piani di azione nazionali, le modalità con cui intendono promuovere le cooperative energetiche e i progetti di energia rinnovabile di piccole e medie dimensioni, nonché le modalità con cui intendono tenere conto di tali realtà nel quadro giuridico, nelle politiche di sostegno e nell'accessibilità del mercato;

38.  sollecita l'introduzione di un nuovo capitolo dedicato all'energia comunitaria e dei cittadini nella direttiva sull'energia rinnovabile riveduta, al fine di eliminare i principali ostacoli amministrativi e di mercato nonché fornire un contesto di investimento più propizio per l'autoproduzione e l'autoconsumo di energia rinnovabile;

39.  rileva che non sono ancora in vigore procedure amministrative e per il rilascio di licenze adeguate per tutte le tecnologie in tutti i paesi; chiede agli Stati membri di eliminare gli ostacoli amministrativi e di mercato alle nuove capacità di autoproduzione, sostituire le lunghe procedure di autorizzazione con un semplice obbligo di notifica e creare "sportelli unici" efficienti per i permessi dei progetti, l'accesso alle reti e il sostegno mediante competenze tecniche e finanziarie, garantendo altresì l'accesso dei "prosumatori" a meccanismi alternativi di risoluzione delle controversie; sollecita la Commissione a garantire la piena attuazione e la piena continuità, nel periodo successivo al 2020, degli articoli 13 (procedure amministrative) e 16 (accesso e funzionamento delle reti) dell'attuale direttiva sull'energia rinnovabile;

40.  sottolinea l'importanza di tenere in considerazione le differenze tra micro, piccoli e grandi produttori; pone in evidenza la necessità di garantire condizioni e strumenti adeguati ai "prosumatori" (consumatori attivi di energia, come ad esempio i nuclei familiari – sia proprietari che inquilini – le istituzioni e le piccole aziende che si impegnano nella produzione di energia rinnovabile, su base individuale o collettiva attraverso cooperative e altre imprese o aggregazioni sociali) in modo da contribuire alla transizione energetica e agevolare la loro integrazione nel mercato energetico; raccomanda di ridurre al minimo possibile gli ostacoli amministrativi che si frappongono alla nuova capacità di autoproduzione, in particolare eliminando le restrizioni di accesso al mercato e alla rete; suggerisce di abbreviare e semplificare le procedure di autorizzazione passando a un semplice obbligo di notifica; suggerisce la possibilità di includere nella revisione della direttiva sulle energie rinnovabili disposizioni specifiche finalizzate alla rimozione delle barriere e alla promozione di sistemi comunitari/cooperativi in ambito energetico attraverso "sportelli unici" che si occupino dei permessi per i progetti e forniscano assistenza finanziaria e tecnica; incoraggia gli Stati membri a ricorrere alle esenzioni de minimis previste dagli orientamenti europei in materia di aiuti di Stato a favore dell'ambiente e dell'energia, in modo che i progetti di piccole e medie dimensioni continuino a beneficiare di tariffe di alimentazione dinamiche, esonerandoli da aste complesse;

41.  sottolinea l'importanza della partecipazione pubblica sin dalla fase iniziale, per sostenere progetti di energia rinnovabile rispettosi dell'ambiente, tenendo in considerazione anche il contesto locale;

42.  sottolinea la necessità di trovare un equilibrio, mediante una adeguata regolamentazione del mercato, tra lo sviluppo della produzione di energia centralizzata e decentrata in modo da garantire la non-discriminazione dei consumatori che non possono permettersi di diventare "prosumatori"; sottolinea la necessità di fornire servizi tecnici e amministrativi per la gestione collettiva della produzione di energia; sottolinea che l'autoproduzione e le fonti rinnovabili non sono la causa profonda dell'aumento dei costi dell'energia in Europa;

43.  sottolinea il fatto che una maggiore attenzione alla realizzazione dell'efficienza energetica in tutti i settori aiuterà l'UE a rafforzare la sua competitività e a sviluppare soluzioni innovative ed economicamente vantaggiose di risparmio energetico;

44.  pone l'accento sui vantaggi ambientali, economici e sociali di un approccio integrato in materia di energia e sulla necessità di promuovere le sinergie fra i settori dell'energia elettrica, del riscaldamento, del raffreddamento e dei trasporti, nonché le sinergie all'interno di essi; invita inoltre la Commissione a valutare in che modo le fonti flessibili di energia rinnovabile possano completare le fonti di energia variabile e in che modo questo dovrebbe essere preso in considerazione nella pianificazione energetica e nella definizione dei regimi di sostegno;

Elettricità

45.  sottolinea che la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili dovrebbe essere integrata nei sistemi di distribuzione a tutti i livelli, come pure nei sistemi di trasmissione, visti i cambiamenti orientati verso un modello di produzione energetica più flessibile e decentrato che tiene conto del mercato;

46.  rileva che le forme di produzione di energie rinnovabili non variabili, tra cui l'energia idroelettrica, possono essere mobilitate rapidamente, sono responsabili da un punto di vista ambientale e offrono una modalità per sostenere l'integrazione delle fonti rinnovabili variabili nel mercato;

47.  chiede un approccio integrato alla politica energetica che comprenda lo sviluppo e la regolamentazione della rete, lo stoccaggio, la gestione della domanda e il miglioramento dell'efficienza energetica, come pure l'aumento della quota di fonti di energia rinnovabile; sottolinea la necessità di evitare di bloccarsi su tecnologie che sono incompatibili con la decarbonizzazione;

48.  rileva che l'integrazione del mercato della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili necessita di mercati flessibili, sia dal lato della domanda, sia dal lato dell'offerta, e che a tale riguardo saranno necessari la costruzione, la modernizzazione e l'adattamento delle reti, come pure lo sviluppo di nuove tecnologie per lo stoccaggio;

49.  sottolinea la sostanziale importanza dell'elettrificazione dei sistemi di riscaldamento e di raffreddamento, dei trasporti e di altri settori per garantire una transizione veloce ed efficiente verso fonti di energia rinnovabili;

50.  sottolinea che, fintantoché il sistema dell'energia elettrica non sarà flessibile, l'accesso e il dispacciamento prioritari per le energie rinnovabili continueranno a essere necessari al fine di promuovere la modernizzazione della rete, l'impiego di sistemi di stoccaggio e la risposta alla domanda; invita la Commissione a presentare proposte volte a rafforzare e a chiarire le norme relative all'accesso e al dispacciamento prioritari per l'energia rinnovabile nel periodo successivo al 2020; sottolinea che la possibilità di eliminare progressivamente l'accesso e il dispacciamento prioritari dovrebbe essere analizzata in occasione della revisione di medio termine della futura direttiva sulle energie rinnovabili prevista entro il 2024;

51.  sottolinea la necessità di mantenere e rafforzare l'accesso prioritario alla rete e il dispacciamento prioritario dell'energia rinnovabile previsti dall'attuale direttiva sull'energia rinnovabile; chiede un quadro normativo per il periodo successivo al 2020 che garantisca un'adeguata compensazione dei tagli effettuati all'energia elettrica rinnovabile;

52.  prende atto della strategia della Commissione di aumentare i meccanismi di domanda-risposta; sottolinea che ciò non dovrebbe creare un ulteriore onere per i cittadini o un aumento dei costi dell'energia per il consumatore; sottolinea che i meccanismi di domanda-risposta potrebbero offrire l'opportunità di ridurre i costi energetici, pur sottolineando, nel contempo, che la partecipazione a una tariffazione dinamica o basata su meccanismi di domanda-risposta dovrebbe sempre rimanere un'opzione strettamente volontaria;

53.  ritiene che lo sviluppo di soluzioni per lo stoccaggio di energia elettrica rappresenterà un elemento indispensabile per lo sviluppo e l'integrazione di alti livelli di energia rinnovabile, contribuendo al bilanciamento della rete e fornendo mezzi di stoccaggio per l'energia rinnovabile prodotta in eccesso; chiede la revisione del quadro normativo vigente al fine di promuovere la diffusione dei sistemi di stoccaggio dell'energia ed eliminare gli attuali ostacoli;

54.  sottolinea che la questione delle strozzature elettriche continua a ostacolare il flusso libero di energia rinnovabile fra i confini degli Stati membri e continua a rallentare i progressi verso la creazione di un vero e proprio mercato interno dell'energia nell'Unione europea;

55.  sottolinea che i consumatori dovrebbero essere responsabilizzati e adeguatamente incentivati a partecipare ai mercati dell'energia; rileva che occorre fissare prezzi dinamici e basati sul mercato in modo da stimolare nei consumatori risposte adeguate in termini di domanda e attivare la produzione necessaria, come pure agevolare un consumo intelligente ed efficiente; raccomanda alla Commissione di valutare ulteriormente il loro impatto su diversi gruppi di consumatori;

56.  sottolinea che taluni consumatori hanno modelli di consumo rigidi e potrebbero essere penalizzati da meccanismi potenziati di efficienza basati sui prezzi; sottolinea a tale proposito l'importanza di politiche di efficienza energetica, negli Stati membri, che prestino un'attenzione particolare ai consumatori in situazioni di vulnerabilità;

57.  ritiene che occorra un chiaro quadro normativo europeo sull'autoconsumo di energia rinnovabile e sulle comunità/cooperative di energia rinnovabile che tenga conto di tutti i benefici nel definire i meccanismi di remunerazione per la vendita delle eccedenze di produzione e i corrispettivi per l'accesso e l'utilizzo della rete; invita la Commissione e gli Stati membri a favorire l'autoproduzione energetica e la realizzazione e l'interconnessione di reti locali di distribuzione di energie rinnovabili, a integrazione delle politiche energetiche nazionali; sottolinea il fatto che i "prosumatori" dovrebbero poter accedere alla rete energetica e al mercato dell'energia a una tariffa equa e non dovrebbero essere penalizzati con tasse o costi aggiuntivi; esprime la propria preoccupazione per le iniziative adottate da taluni Stati membri per creare ostacoli all'esercizio dei diritti all'autoconsumo e all'autoproduzione;

58.  rileva che attualmente i consumatori contribuiscono in minima parte alla prevista realizzazione di nuove capacità di produzione di energia rinnovabile quando scelgono tariffe elettriche commercializzate indicando un mix di combustibili pari al 100 % di fonti di energia rinnovabili; chiede un meccanismo di tracciabilità accurato, affidabile e trasparente, in modo che le dichiarazioni "verdi" siano legate a criteri misurabili riguardo agli ulteriori vantaggi ambientali;

59.  esorta gli Stati membri a utilizzare meglio l'energia da riscaldamento e da raffreddamento di origine geotermica;

Riscaldamento e raffreddamento

60.  saluta con favore la comunicazione della Commissione su una strategia UE in materia di riscaldamento e raffreddamento del febbraio 2016, ma sottolinea la mancanza di progressi e la modestia degli obiettivi fissati per quanto riguarda il ricorso alle energie rinnovabili nel settore del riscaldamento e raffreddamento, in particolare negli edifici; sottolinea l'enorme potenziale insito nel continuo progresso nell'utilizzo delle energie rinnovabili per il riscaldamento e il raffreddamento; constata che il settore del riscaldamento e del raffreddamento rappresenta metà del consumo finale di energia dell'UE e che, di conseguenza, svolge un ruolo chiave per il raggiungimento degli obiettivi dell'Unione in materia di clima e fonti energetiche rinnovabili; riconosce i vantaggi derivanti da un maggiore impiego delle energie rinnovabili nel settore del riscaldamento e raffreddamento; sottolinea la maggiore flessibilità dell'infrastruttura e dello stoccaggio termici sotto il profilo di una migliore integrazione delle fonti rinnovabili variabili tramite lo stoccaggio dell'energia sotto forma di calore, il che assicura un elevato rendimento dell'investimento e offre possibilità di miglioramento della qualità dell'occupazione locale; invita la Commissione a colmare le lacune regolamentari nel quadro del pacchetto legislativo sulle energie rinnovabili post 2020; ribadisce che gli sforzi nel settore del riscaldamento e del raffreddamento offrono elevate possibilità in termini di miglioramento della sicurezza energetica (dato che il 61 % del gas importato nell'Unione europea è utilizzato negli edifici, principalmente per il riscaldamento) ad esempio tramite lo sviluppo di reti per il teleriscaldamento/teleraffreddamento, che rappresentano mezzi efficaci per l'integrazione su larga scala di sistemi di riscaldamento sostenibile nelle città, in quanto possono distribuire simultaneamente calore prodotto da varie fonti e non sono intrinsecamente dipendenti da alcuna fonte specifica;

61.  accoglie favorevolmente la comunicazione della Commissione in materia di riscaldamento e raffreddamento, in cui si sottolinea la necessità di eliminare progressivamente i combustibili fossili, i quali rappresentano ancora il 75 % dei combustibili usati nel settore, e di sostituirli completamente con misure di efficienza energetica – una grande opportunità di ridurre il nostro uso di combustibili fossili – e con fonti rinnovabili;

62.  chiede ulteriori misure per lo sfruttamento del considerevole potenziale residuo dell'energia rinnovabile nei settori del riscaldamento e del raffreddamento, al fine di realizzare appieno gli obiettivi per il 2020; invita la Commissione a colmare le lacune regolamentari in tali settori nel quadro del pacchetto legislativo sulle rinnovabili post 2020;

63.  rileva che attualmente la biomassa è l'energia rinnovabile maggiormente utilizzata per il riscaldamento e che ad essa è riconducibile circa il 90 % del riscaldamento ottenuto da energia rinnovabile; segnala che, in Europa centro-orientale, essa svolge un ruolo chiave soprattutto nel rafforzare in modo sostenibile la sicurezza dell'approvvigionamento energetico;

64.  sottolinea la necessità di agevolare la transizione verso dispositivi di riscaldamento che utilizzino in modo efficiente le energie rinnovabili, garantendo al tempo stesso un sostegno adeguato e un potenziamento dell'informazione e dell'assistenza fornite ai cittadini in situazione di precarietà energetica;

65.  sottolinea la necessità di una definizione completa ed efficace di raffreddamento rinnovabile;

66.  sottolinea la necessità di rinnovare e sostenere la performance dei sistemi di teleriscaldamento e di teleraffreddamento, poiché le reti di teleriscaldamento e di teleraffreddamento possono utilizzare e immagazzinare l'elettricità prodotta da fonti rinnovabili e successivamente distribuirla agli edifici e agli stabilimenti industriali, aumentando di conseguenza la quota di riscaldamento e raffreddamento ottenuta da fonti rinnovabili;

67.  pone in evidenza il potenziale dei gruppi di "prosumatori", quali i nuclei familiari, le micro e piccole imprese, le cooperative e le autorità locali, ai fini dello sviluppo di sistemi energetici collettivi, come il teleriscaldamento, in grado di fornire in modo economicamente vantaggioso il riscaldamento e il raffreddamento utilizzando fonti di energia rinnovabili, e sottolinea altresì le numerose sinergie fra efficienza energetica ed energia rinnovabile;

68.  ritiene che occorra rafforzare le sinergie fra la direttiva sull'energia rinnovabile, la direttiva sull'efficienza energetica e la direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia, al fine di favorire l'utilizzo delle fonti rinnovabili per il riscaldamento e il raffreddamento;

69.  rileva che i progetti in materia di efficienza energetica relativi sia al riscaldamento che al raffreddamento rappresentano strumenti importanti per garantire modelli di consumo stabili e prevedibili e per contrastare la povertà energetica;

Trasporti

70.  prende atto del fatto che l'obiettivo del 10 % di rinnovabili entro il 2020 nel settore dei trasporti è considerevolmente lontano, in parte a causa delle sfide da superare per una strategia in materia di energia rinnovabile per i trasporti basata sui biocarburanti; richiama l'attenzione sul fatto che il settore dei trasporti è l'unico settore, nell'Unione, in cui le emissioni di gas a effetto serra sono aumentate dal 1990; ricorda che le energie rinnovabili sono fondamentali per conseguire una mobilità sostenibile; invita gli Stati membri ad aumentare gli sforzi per attuare misure sostenibili nel settore dei trasporti quali la riduzione della domanda, un trasferimento modale verso modi più sostenibili, una maggiore efficienza e l'elettrificazione del settore dei trasporti; sollecita la Commissione a sviluppare un quadro per la promozione dell'uso dei veicoli elettrici alimentati a energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e a migliorare il quadro legislativo in modo che offra prospettive per i biocarburanti particolarmente efficienti in termini di emissioni di gas serra, tenendo conto del cambiamento indiretto di destinazione dei terreni (ILUC) nel periodo successivo al 2020;

71.  invita a mantenere e accrescere il parziale ricorso alla PAC per sostenere gli investimenti nella produzione e nell'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili nel settore agricolo;

72.  stima che i trasporti rappresentino oltre il 30 % del consumo finale di energia in Europa e che il 94 % di essi dipenda da prodotti petroliferi; ritiene, di conseguenza, che lo sforzo volto ad aumentare l'utilizzo delle rinnovabili nel settore dei trasporti debba essere ambizioso e manifestamente collegato alla decarbonizzazione del settore dei trasporti;

73.  invita la Commissione a proporre misure ambiziose per accelerare la decarbonizzazione dei trasporti, anche attraverso combustibili rinnovabili, una maggiore elettrificazione e un'efficienza più elevata, e a intensificare gli sforzi per promuovere l'innovazione e lo sviluppo tecnologici in questi settori;

74.  rileva l'importanza dell'elettrificazione del settore dei trasporti per la decarbonizzazione dell'economia e invita la Commissione a sviluppare un quadro per la promozione dell'utilizzo di veicoli elettrici alimentati a energia elettrica prodotta a partire da fonti rinnovabili, quale fattore chiave per il raggiungimento degli obiettivi del 2030;

75.  attende la strategia della Commissione europea prevista per il giugno 2016 sulla decarbonizzazione del settore dei trasporti e ribadisce, a tale proposito, la necessità di promuovere un maggiore apporto delle rinnovabili per garantire che i trasporti contribuiscano attivamente al raggiungimento degli obiettivi per il 2020;

76.  plaude ai progressi compiuti nello sviluppo di nuovi biocarburanti e motori con i progetti completati nel contesto dell'impresa comune europea "Clean Sky";

77.  sottolinea l'importanza dello sviluppo di biocarburanti di nuova generazione utilizzando la biomassa o i rifiuti;

78.  sottolinea la necessità di migliorare il contesto normativo e le condizioni a lungo termine per sostenere lo sviluppo dell'energia rinnovabile nei settori dei trasporti aerei e marittimi;

79.  sottolinea la necessità di un trasferimento modale nel settore dei trasporti al fine di rispettare la regolamentazione e le politiche in materia di mobilità sostenibile, tra cui l'intermodalità, i sistemi logistici sostenibili, politiche urbane sostenibili e politiche di gestione della mobilità che orientino il consumo energetico nel settore dei trasporti verso le fonti rinnovabili e/o riducano al minimo il consumo energetico complessivo, incoraggiando modelli di viaggio più attivi, sviluppando e attuando soluzioni per le città intelligenti e sostenendo la mobilità urbana ecologica nonché un'adeguata pianificazione urbanistica; invita gli Stati membri e l'UE a promuovere il trasferimento modale di passeggeri e merci dal trasporto aereo e via terra al trasporto marittimo e su rotaia; invita la Commissione a valutare le potenzialità insite nelle tecnologie basate sul filocarro;

80.  sollecita le istituzioni dell'Unione europea a sviluppare proprie capacità di energia rinnovabile per soddisfare la domanda di energia dei loro edifici, al fine di dimostrare il loro fermo impegno a favore delle energie rinnovabili; ribadisce che fintantoché non saranno state messe a punto tali capacità, le istituzioni dell'UE dovrebbero acquistare energia pulita per soddisfare il loro fabbisogno;

81.  sottolinea che una maggiore diffusione degli spostamenti a piedi o in bicicletta, del car-sharing e del car-pooling, associata ai sistemi di trasporto pubblico, è fondamentale per ridurre ed evitare la dipendenza dell'Unione dal petrolio e, di conseguenza, per ridurre le emissioni di gas a effetto serra;

82.  sottolinea la potenzialità dei sistemi e delle infrastrutture ciclabili per migliorare la sostenibilità dei trasporti nelle aree urbane;

83.  sottolinea la possibilità di ridurre le emissioni e contribuire a un'economia a basso tasso di carbonio tramite una maggiore elettrificazione dei sistemi di trasporto;

Criteri di sostenibilità per i biocarburanti e i bioliquidi

84.  invita la Commissione, alla luce dell'esigenza di incrementare la sinergia e la coerenza delle politiche europee, a stabilire criteri di sostenibilità per la bioenergia, sulla base di una valutazione approfondita del funzionamento delle politiche di sostenibilità esistenti nell'UE e delle politiche in materia di economia circolare; ricorda che un rafforzamento della sicurezza energetica dell'UE dovrebbe essere conseguito attraverso un uso sostenibile delle risorse autoctone, in linea con l'obiettivo di migliorare l'efficienza delle risorse;

85.  raccomanda cautela in relazione alla crescente tendenza all'uso della biomassa forestale come una delle principali fonti energetiche rinnovabili dell'UE, poiché ciò può avere effetti potenzialmente negativi sul clima e sull'ambiente, se la biomassa non viene ottenuta in modo sostenibile e non è adeguatamente contabilizzata; osserva che occorre tener conto dell'impatto a lungo termine della bioenergia, dati i lunghi intervalli di tempo necessari affinché le foreste sfruttate si ricostituiscano;

86.  osserva che la bioenergia rappresenta già il 60 % dell'energia rinnovabile in Europa e che si prevede che il suo impiego continuerà a crescere; sottolinea la necessità di chiarire con urgenza qual è l'impatto sull'effetto serra dei diversi utilizzi della biomassa forestale per la generazione di energia, nonché di individuare gli utilizzi che possono produrre i maggiori benefici in termini di mitigazione in un arco temporale politicamente rilevante;

87.  sottolinea che la produzione di biocarburanti non dovrebbe interferire con la produzione alimentare né compromettere la sicurezza dell'approvvigionamento alimentare; ritiene, tuttavia, che politiche equilibrate per la promozione di maggiori rese a livello europeo nelle colture di materie prime quali frumento, granturco, barbabietola da zucchero e girasoli potrebbero includere la produzione di biocarburanti, tenendo conto dell'ILUC, in modo tale da garantire agli agricoltori europei un flusso di reddito sicuro, attrarre investimenti e creare posti di lavoro nelle zone rurali, contribuire a ovviare alla carenza cronica in Europa di mangimi animali (non OGM) a elevato contenuto proteico, nonché ridurre la dipendenza dell'Europa dalle importazioni di combustibili fossili; ritiene che, in caso di offerta eccedentaria sul mercato dei suddetti prodotti agricoli, la produzione di biocarburanti e bioetanolo rappresenterebbe uno sbocco temporaneo in grado di mantenere sostenibili i prezzi d'acquisto, salvaguardare i redditi degli agricoltori durante le crisi e fungere da meccanismo di stabilità del mercato; sottolinea la necessità di incoraggiare l'integrazione dei seminativi incolti che non sono destinati alla produzione alimentare nella produzione di bioenergia, ai fini del conseguimento degli obiettivi nazionali ed europei in materia di energie rinnovabili;

88.  ritiene che il letame possa essere una preziosa fonte di biogas attraverso l'impiego di tecniche di trasformazione come la fermentazione, sottolineando altresì l'importanza di rendere tale opzione economicamente praticabile per gli allevatori;

89.  incoraggia gli Stati membri e la Commissione a promuovere l'importanza della gestione forestale sostenibile e quindi il ruolo chiave della biomassa forestale come una delle materie prime rinnovabili dell'UE che contribuiscono in modo essenziale al conseguimento dei suoi obiettivi in materia di energia; richiama l'attenzione sull'incremento della domanda di biomassa forestale, da cui consegue la necessità di rafforzare e promuovere ulteriormente, in linea con la strategia forestale dell'UE, una gestione forestale sostenibile, in quanto questa è essenziale per la biodiversità e la funzione ecosistemica delle foreste, compreso l'assorbimento di CO2 dall'atmosfera; sottolinea, pertanto, la necessità di uno sfruttamento equilibrato delle risorse prodotte nell'UE e di quelle importate da paesi terzi, tenuto conto dei tempi estremamente lunghi di rigenerazione del legno;

o
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90.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e agli Stati membri.

(1) GU L 140 del 5.6.2009, pag. 16.
(2) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 81.
(3) GU L 239 del 15.9.2015, pag. 1.
(4) Testi approvati, P7_TA(2014)0094.
(5) Testi approvati, P8_TA(2015)0359.
(6) Testi approvati, P8_TA(2015)0445.
(7) Testi approvati, P8_TA(2015)0444.

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