RELAZIONE sulla relazione annuale sulle attività finanziarie della Banca europea per gli investimenti

29.11.2018 - (2018/2161(INI))

Commissione per i problemi economici e monetari
Relatore: Barbara Kappel
Relatore per parere (*):
Eider Gardiazabal Rubial, commissione per i bilanci
(*) Procedura con le commissioni associate – articolo 54 del regolamento

Procedura : 2018/2161(INI)
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A8-0415/2018
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla relazione annuale sulle attività finanziarie della Banca europea per gli investimenti

(2018/2161(INI))

Il Parlamento europeo,

–  vista la relazione di attività 2017 della Banca europea per gli investimenti (BEI) dal titolo "Impatto sul futuro",

–  viste la relazione finanziaria per il 2017 e la relazione statistica per il 2017 della BEI,

–  vista la relazione della BEI del 2018 intitolata "Le operazioni della BEI all'interno dell'Unione europea nel 2017: Risultati e impatto",

–  vista la relazione della BEI del 2018 intitolata "La BEI al di fuori dell'Unione europea – 2017: Finanziamenti con un impatto globale",

–  vista la relazione 2017 sulla sostenibilità del gruppo BEI,

–  visti gli articoli 15, 126, 175, 177, 208, 209, 271, 308 e 309 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e il protocollo n. 5 sullo statuto della BEI figurante in allegato,

–  vista la comunicazione della Commissione del 26 novembre 2014 dal titolo "Un piano di investimenti per l'Europa" (COM(2014)0903),

-  visti la politica della BEI nei confronti delle giurisdizioni con una regolamentazione insufficiente, non trasparenti e non cooperative, pubblicata il 25 dicembre 2010, e il relativo addendum pubblicato l'8 aprile 2014,

–  visto l'articolo 3 del trattato sull'Unione europea,

–  visto l'articolo 52 del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per i problemi economici e monetari e i pareri della commissione per i bilanci e della commissione per il commercio internazionale (A8-0415/2018),

A.  considerando che l'obiettivo primario della BEI è quello di fornire finanziamenti a lungo termine e competenze per progetti e di mobilitare investimenti supplementari per contribuire al conseguimento degli obiettivi dell'UE;

B.  considerando che la BEI è l'unica banca di proprietà degli Stati membri dell'UE e l'unica a rappresentarne gli interessi;

C.  considerando che la BEI è ritenuta il braccio finanziario dell'UE e l'istituzione chiave per sostenere gli investimenti pubblici e privati in essa, con oltre il 90 % dei prestiti concessi all'interno dell'Unione;

D.  considerando che le attività di concessione di prestiti della BEI sono finanziate prevalentemente attraverso l'emissione di obbligazioni sui mercati internazionali dei capitali;

E.  considerando che il programma annuale di finanziamento della BEI ammonta a circa 60 miliardi di EUR;

F.  che il 33 % e il 37 % delle obbligazioni della BEI emesse rispettivamente nel 2017 e nel 2016 sono state emesse in dollari statunitensi;

G.  considerando che le obbligazioni della BEI sono della più elevata qualità creditizia e che la BEI è valutata con la tripla A dalle tre principali agenzie di rating del credito, dato, tra l'altro, che è di proprietà degli Stati membri e che adotta una gestione dei rischi conservativa, che si traduce in un solido portafoglio prestiti, in cui i crediti deteriorati ammontano solo allo 0,3 %;

H.  considerando che gli strumenti finanziari e le garanzie di bilancio potrebbero accrescere l'impatto del bilancio dell'UE;

I.  considerando che la BEI è il partner naturale dell'UE nell'attuazione degli strumenti finanziari, in stretta cooperazione con gli istituti finanziari nazionali, regionali o multilaterali;

J.  considerando che la BEI svolge un ruolo importante anche al di fuori dell'UE attraverso le sue attività di concessione di prestiti esterni, in qualità di principale mutuatario e prestatore del mondo;

K.  considerando che la BEI continua a rafforzare l'integrazione europea e che il ruolo da essa svolto si è rivelato ancora più essenziale fin dall'inizio della crisi finanziaria del 2008;

L.  considerando che le priorità della BEI indicate nel piano di attività per il periodo 2017-2019 si concentrano sugli obiettivi di Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nei settori dell'energia, dei trasporti e della mobilità, della sanità, dello sviluppo delle infrastrutture rurali e del sostegno alle aziende agricole, delle piccole e medie imprese (PMI) e delle imprese a media capitalizzazione, dell'ambiente e dell'innovazione;

M.  considerando che il gruppo BEI dovrebbe mantenere un elevato merito di credito quale risorsa fondamentale del suo modello aziendale e un solido portafoglio di attività di alta qualità con validi progetti di investimento nel quadro del FEIS e di tutti gli strumenti finanziari in portafoglio;

Risultati della BEI negli ultimi 60 anni

1.  si congratula con la BEI per 60 anni di operazioni riuscite, durante i quali ha investito 1 100 miliardi di EUR e ha finanziato 11 800 progetti in 160 paesi, in qualità di principale mutuatario e prestatore del mondo;

2.  accoglie con favore il fatto che i prestiti del gruppo BEI all'interno dell'UE approvati nel periodo 2015-2016 sosterranno investimenti per 544 miliardi di EUR, aggiungeranno il 2,3 % al PIL e creeranno 2,25 milioni di posti di lavoro entro il 2020; esorta la BEI a rafforzare ulteriormente le sue attività volte a contribuire alla crescita sostenibile e a lungo termine;

3.  sottolinea le opportunità a disposizione della BEI di plasmare i mercati in linea con gli obiettivi strategici dell'UE; riconosce la capacità della BEI di effettuare investimenti anticiclici per far fronte al sottosviluppo e alla recessione derivanti dalla crisi finanziaria e dalle difficoltà di accesso ai finanziamenti per le PMI e i progetti innovativi;

4.  sottolinea l'importante ruolo svolto dalla BEI in qualità di banca dell'UE, essendo l'unica istituzione finanziaria internazionale interamente di proprietà degli Stati membri dell'UE e interamente guidata dalle politiche e dalle norme dell'UE;

5.  chiede che siano rafforzate le attività di consulenza della BEI e che, insieme alla Commissione, agli Stati membri e agli istituti finanziari nazionali e ufficiali di promozione, siano affrontate le carenze sistemiche che impediscono ad alcune regioni o ad alcuni paesi di trarre pienamente vantaggio dalle attività finanziarie della BEI;

6.  sottolinea che 700 000 PMI trarranno beneficio da un migliore accesso ai finanziamenti e osserva che il dipartimento affari economici della BEI e il Centro comune di ricerca della Commissione stimano che le operazioni del FEIS hanno già sostenuto oltre 750 000 posti di lavoro, destinati a salire a 1,4 milioni entro il 2020, e che il piano Juncker ha già aumentato dello 0,6 % il PIL dell'UE che è destinato ad incrementare di un ulteriore 1,3 % entro il 2020;

7.  plaude al lancio, da parte della BEI, dell’iniziativa per la resilienza economica volta ad aiutare i paesi dei Balcani occidentali e del vicinato meridionale dell’UE ad affrontare le sfide poste dalla migrazione irregolare e dagli sfollamenti forzati; invita ad aumentare i finanziamenti a favore di tale iniziativa e chiede un maggiore coinvolgimento della BEI in tali regioni, al fine di sostenere le azioni umanitarie, la creazione di posti di lavoro, la crescita economica e il miglioramento delle infrastrutture; plaude, a tale proposito, all'approvazione dei primi progetti del piano europeo per gli investimenti esterni (PIE) in Africa e auspica un rafforzamento del ruolo della BEI;

8.  sottolinea il fatto che, nel solo 2017, è stato approvato un numero record di 901 progetti, compresi oltre 78 miliardi di EUR a favore dell'innovazione, dell'ambiente, delle infrastrutture e delle PMI;

9.  sottolinea le attività della BEI a sostegno della coesione economica e sociale, che hanno comportato un finanziamento di oltre 200 miliardi di EUR a favore delle regioni negli ultimi 10 anni;

Osservazioni generali

10.  si compiace delle misure adottate dalla BEI per misurare meglio l'impatto dei suoi investimenti rispetto alla mera fornitura di dati sui volumi quantitativi dei finanziamenti;

11.  ricorda che la BEI ha risposto alla crisi ampliando significativamente le proprie attività; ritiene che abbia svolto un ruolo positivo nel ridurre la carenza di investimenti; esorta la BEI a prestare ulteriore attenzione al rischio di spiazzamento degli investimenti privati ora che le condizioni economiche si stanno normalizzando;

12.  sottolinea che le attività della BEI sono state essenziali per affrontare la ripresa e i livelli di investimento post-crisi, che sono ancora disomogenei tra gli Stati membri e le regioni nonché tra i settori; invita la BEI a investire ulteriormente negli Stati membri dell'UE al fine di contribuire alla loro ripresa economica; sottolinea che occorre prestare particolare attenzione a finanziare gli ambiti dell'innovazione e delle infrastrutture, dove la carenza di investimenti è particolarmente grave;

13.  rileva che quasi un terzo dei finanziamenti della BEI è denominato in dollari, esponendo la banca a potenziali sanzioni degli Stati Uniti; chiede alla BEI di iniziare a ridurre progressivamente i suoi finanziamenti in dollari;

14.  osserva che la BEI è sottoposta annualmente a controllo da parte della Corte dei conti europea; prende atto del dibattito sulla possibilità che la BCE assuma la supervisione delle sue operazioni di prestito; avverte che ciò potrebbe avere un impatto importante sulla natura, il funzionamento e la governance della BEI;

Innovazione e competenze

15.  riconosce che la BEI attribuisce la priorità all'innovazione e alle competenze per stimolare la crescita e garantire la competitività dell'Europa a lungo termine, con prestiti per 13,9 miliardi di EUR nel 2017 per, tra l'altro, 7,4 milioni di connessioni digitali ad alta velocità e l'installazione di 36,8 milioni di contatori intelligenti;

Ambiente e sostenibilità

16.  accoglie con favore il fatto che nel 2017 la BEI abbia prestato 16,6 miliardi di EUR a favore di progetti a sostegno dei suoi obiettivi della politica ambientale, finanziando progetti nel settore della protezione dell'ambiente, delle energie rinnovabili, dell'efficienza energetica, della biodiversità, della salubrità dell'aria e dell'acqua, della gestione delle risorse idriche e dei rifiuti e dei trasporti sostenibili, e abbia impegnato a favore del clima oltre il 25 % dei prestiti totali in tutti i suoi ambiti relativi alle politiche pubbliche superando del 3,2% il suo impegno iniziale;

17.  sottolinea il ruolo esemplare che le istituzioni dell'UE dovrebbero svolgere per rendere la finanza sostenibile; riconosce lo status della BEI quale principale emittente al mondo di obbligazioni verdi e che le sue obbligazioni climaticamente responsabili offrono agli investitori un collegamento trasparente con i progetti sulle energie rinnovabili e sull'efficienza energetica che beneficiano dei proventi delle emissioni di obbligazioni verdi della BEI, basandosi sul sistema della BEI per la comunicazione dei benefici dei progetti per il clima, che comprende indicatori di impatto come le emissioni di gas a effetto serra evitate, i livelli assoluti di emissione, il consumo energetico risparmiato e gli impianti supplementari per la produzione di energia installati;

18.  si compiace, a tale riguardo, che la BEI abbia emesso le prime obbligazioni responsabili dal punto di vista della sostenibilità, che ammontano a 500 milioni di EUR e saranno dedicate a progetti a impatto elevato a sostegno degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, garantendo nel contempo la fiducia degli investitori socialmente responsabili attraverso rigorose norme di trasparenza e di mercato;

19.  accoglie con favore il fatto che la BEI abbia conseguito il suo obiettivo del 25 % in materia di finanziamenti per il clima; osserva con preoccupazione che, al contrario, la Commissione non ha raggiunto l'obiettivo del 20 %;

20.  si compiace della creazione dell'iniziativa "Finanziamenti intelligenti per edifici intelligenti", il cui obiettivo è rendere gli investimenti nei progetti di efficienza energetica negli edifici residenziali più attraenti per gli investitori privati attraverso un utilizzo intelligente delle sovvenzioni dell'UE come garanzia; accoglie con favore il fatto che la BEI abbia di recente iniziato a investire negli alloggi sociali;

21.  raccomanda alla BEI di adottare una strategia energetica pienamente compatibile con gli obiettivi dell'accordo di Parigi, tenendo conto delle prove prodotte dalla ricerca e delle raccomandazioni della relazione del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) sugli effetti del riscaldamento globale di 1,5°C in più rispetto ai livelli preindustriali e sulle relative tabelle di marcia riguardanti le emissioni mondiali di gas a effetto serra, nel contesto del rafforzamento della risposta mondiale alla minaccia dei cambiamenti climatici, dello sviluppo sostenibile e degli sforzi per eliminare la povertà;

22.  invita la BEI a continuare a prevedere prestiti a sostegno degli obiettivi della politica energetica europea;

23.  invita la BEI ad attuare ulteriormente progetti connessi ai cambiamenti climatici e alla tutela dell'ambiente, dato che l'UE è uno dei firmatari dell'accordo di Parigi, rammentando l'impegno assunto dall'UE di ridurre le sue emissioni almeno del 40 % entro il 2030;

24.  sottolinea l'importanza dei finanziamenti della BEI nello sviluppo della capacità di energia rinnovabile e nel miglioramento dell'efficienza energetica in settori quali l'industria e i trasporti;

25.  invita la BEI a collaborare con i piccoli attori del mercato e le cooperative delle comunità per intraprendere il raggruppamento di progetti in materia di energie rinnovabili su piccola scala, affinché siano ammissibili ai finanziamenti della BEI;

Infrastrutture

26.  evidenzia il sostegno della BEI a favore di infrastrutture sicure ed efficienti per l'approvvigionamento energetico, i trasporti e le aree urbane, come espresso attraverso la firma di prestiti per un valore di 18 miliardi di EUR per sostenere il suo obiettivo di politica infrastrutturale e la fornitura di oltre 22 miliardi di EUR di prestiti urbani nel 2017;

27.  invita la BEI a continuare a prevedere prestiti a sostegno degli obiettivi della politica energetica europea;

PMI e imprese a media capitalizzazione

28.  accoglie con favore il forte sostegno del gruppo BEI per le PMI e le imprese a media capitalizzazione, con un investimento complessivo di 29,6 miliardi di EUR, che ha avuto un impatto positivo su 287 000 imprese, che danno lavoro a 3,9 milioni di persone;

29.  ricorda che, secondo la BEI, le grandi imprese hanno il doppio delle probabilità di essere innovative rispetto alle PMI e che le giovani imprese innovative hanno il 50 % in più delle probabilità rispetto alle altre imprese di essere soggette a vincoli di credito; esorta la BEI a sostenere le piccole imprese con piccoli prestiti, al fine di avere un impatto maggiore su una più ampia sezione trasversale dell'economia europea;

30.  ritiene che, dato il ruolo chiave delle PMI, la strategia della BEI in materia di PMI dovrebbe includere il rafforzamento delle sue capacità amministrative e di consulenza nel fornire informazioni e assistenza tecnica alle PMI per quanto concerne lo sviluppo e la presentazione delle domande di finanziamento;

31.  accoglie con favore le dieci norme definite nel Manuale ambientale e sociale della BEI, che costituiscono un prerequisito per la partecipazione alle operazioni di prestito della BEI, compreso in settori quali la prevenzione e la riduzione dell'inquinamento, la biodiversità e gli ecosistemi, le norme in materia di clima, il patrimonio culturale, il reinsediamento involontario, i diritti e gli interessi dei gruppi vulnerabili, le norme sul lavoro, la salute pubblica e sul luogo di lavoro, la sicurezza e la protezione e l'impegno delle parti interessate;

Responsabilità, trasparenza e comunicazione

32.  esorta la BEI e le sue parti interessate a riflettere sulle riforme necessarie per garantire la democratizzazione della sua governance, una maggiore trasparenza e la sostenibilità delle sue operazioni;

33.  invita la BEI a intensificare i propri sforzi in termini di comunicazione; reputa essenziale l'avvio un dialogo con i cittadini dell'UE al fine di spiegare meglio lo scopo delle sue politiche; ritiene, a tale proposito, che dovrebbe essere avviata una riflessione per rafforzare le capacità di finanziamento della BEI, tra l'altro quale mezzo per illustrare concretamente il contributo dell'UE alla vita quotidiana dei suoi cittadini;

34.  rileva con preoccupazione il continuo aumento delle spese amministrative generali, dovuto principalmente all'aumento dei costi relativi al personale; segnala i rischi di un'ulteriore crescita del rapporto costi-entrate per la base patrimoniale della BEI; invita la BEI a mantenere la disciplina dei costi, a portare avanti la struttura di gestione snella ed efficiente e a garantire che non evolva verso una struttura di gestione sbilanciata al vertice;

35.  prende atto dei recenti miglioramenti della BEI in materia di trasparenza, come la pubblicazione dei processi verbali del suo consiglio di amministrazione e la pubblicazione del quadro di indicatori per i progetti sostenuti dalla garanzia FEIS e della motivazione della decisione adottata dal comitato indipendente per gli investimenti, in linea con il regolamento riveduto del FEIS; riconosce che una banca non può divulgare informazioni sensibili sul piano commerciale;

36.  ricorda che la politica di trasparenza del gruppo BEI si basa sulla presunzione di divulgazione e che tutti possono accedere ai suoi documenti e alle sue informazioni; invita la BEI a migliorare ulteriormente la trasparenza, ad esempio pubblicando processi verbali dettagliati e assicurando l'accesso alle informazioni sia internamente, al Parlamento europeo e alle altre istituzioni, sia ai cittadini, in particolare per quanto concerne il sistema di appalti e subappalti, i risultati delle indagini interne nonché la selezione, il monitoraggio e la valutazione delle attività e dei programmi;

37.  ritiene che, tra le sfide cui è confrontata la BEI, sia essenziale una vigilanza appropriata; ritiene che, dati il ruolo e l'assetto istituzionale della banca, sia necessaria una struttura di vigilanza;

38.  prende atto della revisione della politica e delle procedure del meccanismo della BEI per il trattamento delle denunce; ricorda la sua posizione sul meccanismo della BEI per il trattamento delle denunce, espressa nella sua risoluzione del 3 maggio 2018 sulla relazione annuale sul controllo delle attività finanziarie della BEI per il 2016[1]; esorta la BEI ad assicurare l'indipendenza e l'efficienza del meccanismo per il trattamento delle denunce e ad adottare ulteriori misure per ridurre la burocrazia, aumentare la sua capacità di analisi macroeconomica e migliorare la rappresentanza di genere nelle sue posizioni di alto livello;

39.  accoglie con favore il fatto che la documentazione relativa alla misurazione dei risultati per i progetti di investimento coperti dalla garanzia dell'UE debba ora essere trasmessa previa richiesta al Parlamento;

40.  sottolinea la necessità di un elevato livello di trasparenza da parte degli intermediari finanziari utilizzati dalla BEI (segnatamente le banche commerciali, ma anche gli istituti di microfinanza e le cooperative), onde garantire che i prestiti intermediati siano soggetti agli stessi requisiti di trasparenza degli altri tipi di prestiti;

41.  accoglie con favore l'iniziativa della BEI sulla resilienza economica nell'ambito della risposta congiunta dell'UE alla crisi migratoria e dei rifugiati, con un'attenzione particolare per affrontare le cause profonde della migrazione; insiste su uno stretto coordinamento e una stretta complementarità con il piano dell'UE per gli investimenti esterni; osserva che finora, secondo le attese, i 26 progetti sulla resilienza economica e i 2,8 miliardi di EUR di investimenti andranno a beneficio di oltre 1 500 imprese di minori dimensioni e a media capitalizzazione, contribuendo a mantenere più di 100 000 posti di lavoro;

42.  invita la BEI ad adottare tutte le misure necessarie, sulla base degli insegnamenti appresi dall'esperienza con il FEIS, e a massimizzare i risultati del futuro programma InvestEU, prestando particolare attenzione alle disparità regionali e sociali e agli Stati membri che sono stati maggiormente colpiti dalla crisi economica;

43.  accoglie con favore l'aumento dei finanziamenti a favore dell'iniziativa sulla resilienza economica per i paesi del vicinato meridionale e dei Balcani occidentali, pari a 6 miliardi di EUR su un periodo di cinque anni con inizio a ottobre 2016, in aggiunta ai 7,5 miliardi di EUR già previsti, così come l'accento posto su un'infrastruttura sostenibile e vitale;

44.  sottolinea l'importanza di sviluppare la resilienza economica nei paesi ospitanti e di transito, sostenendo la creazione di posti di lavoro e la costruzione di infrastrutture necessarie alla popolazione locale, nonché agli sfollati; si compiace del fatto che le comunità di rifugiati possano beneficiare anche di opportunità per sviluppare la propria autonomia e vivere dignitosamente; sottolinea che gli investimenti in materia di resilienza economica dovrebbero contribuire a migliorare la preparazione delle regioni ai futuri shock esterni e a rafforzare la stabilità nei paesi fragili;

45.  prende atto del terzo anniversario del FEIS e ne riconosce i risultati, accogliendo con favore i 335 miliardi di EUR di investimenti mobilitati in tutta l'Unione dall'approvazione del regolamento sul FEIS (regolamento (UE) n. 2015/1017)[2] da parte dei colegislatori, in base al quale 898 operazioni sono state approvate nei 28 Stati membri, di cui due terzi raccolti da risorse private, superando l'obiettivo originario di 315 miliardi di EUR fissato nel 2015; richiama l'attenzione sulla decisione del Consiglio europeo e del Parlamento europeo di estenderne la durata e la capacità del FEIS a 500 miliardi di EUR entro la fine del 2020;

46.  sottolinea la necessità di accelerare il lavoro sulla creazione di un'Unione dei mercati dei capitali, consentendo così alla BEI di concentrarsi effettivamente sulle lacune da colmare nei casi in cui si verifichino fallimenti del mercato e di finanziare progetti ad alto rischio;

47.  ricorda che è stata riconosciuta la necessità di provvedere alla continuità del sostegno dei meccanismi guidati dal mercato, come il FEIS, che sostengono gli investimenti a lungo termine nell'economia reale, mobilitano investimenti privati e producono un sostanziale impatto macroeconomico e posti di lavoro in settori importanti per il futuro dell'Unione oltre l'attuale quadro finanziario pluriennale;

48.  incoraggia, al fine di offrire tale continuità, la tempestiva adozione di un'iniziativa di seguito per il periodo successivo al 2020, che dovrebbe integrare gli insegnamenti appresi dal FEIS e mantenere i fattori chiave del successo;

49.  ritiene che il gruppo BEI sia fondamentale per il successo del FEIS in qualità di interlocutore unico per i beneficiari, gli intermediari e i partner di attuazione esclusivi; reputa che, al fine di evitare duplicazioni, nell'eventuale futuro programma InvestEU la BEI sia il partner naturale dell'UE per lo svolgimento di mansioni bancarie (tesoreria, gestione degli attivi, valutazione del rischio) in relazione all'attuazione degli strumenti finanziari;

50.  chiede una maggiore cooperazione da parte del gruppo BEI con le banche e gli istituti di promozione nazionali e invita la BEI a continuare a intensificare tale suo lavoro al fine di garantire attività di sensibilizzazione e di sviluppare ulteriormente le attività di consulenza e l'assistenza tecnica al fine di sostenere un equilibrio geografico a lungo termine; prende atto dell'ampia gamma di esperienze esistenti in termini di progetti del FEIS; sostiene e incoraggia l'ulteriore scambio delle migliori pratiche tra la BEI e gli Stati membri al fine di garantire una maggiore efficienza economica;

Erogazione di prestiti al di fuori dell'UE

51.  si compiace dell'importante ruolo svolto della BEI per quanto riguarda i finanziamenti al di fuori dell'UE attraverso le sue attività di concessione di prestiti esterni; sottolinea l'efficiente gestione del mandato per i prestiti esterni da parte della BEI, come confermato da una valutazione indipendente del giugno 2018, che ne riconosce la rilevanza e l'efficacia nell'erogare finanziamenti dell'UE a paesi terzi a un costo minimo per il bilancio dell'Unione; chiede che la Corte dei conti europea elabori una relazione speciale sulla performance delle attività di concessione di prestiti esterni della BEI e sulla loro conformità con le politiche dell'UE;

52.  ritiene che la BEI debba continuare a svolgere un ruolo guida nella creazione dei futuri meccanismi di finanziamento dell'UE a favore dei paesi terzi, garantendo nel contempo che ciò sia nell'interesse degli imprenditori locali che desiderano creare imprese locali, spesso micro e piccole imprese, con l'obiettivo di contribuire in primo luogo all'economia locale, che costituiscono una priorità nelle decisioni della BEI in materia di prestiti;

53.  ritiene che la BEI dovrebbe proseguire le proprie attività di politica esterna esistenti, anche attraverso strumenti come i mandati di prestito riguardo ai paesi terzi; si compiace della gestione dello strumento per gli investimenti ACP da parte della BEI, che contempla principalmente progetti che promuovono lo sviluppo del settore privato; sottolinea, a tale proposito, che è essenziale che il ruolo centrale della BEI in qualità di braccio finanziario bilaterale dell'UE sia solidamente rispecchiato nell'architettura post 2020 per il finanziamento al di fuori dell'Unione;

54.  ritiene che le attività della BEI debbano essere pienamente coerenti con le altre politiche e attività dell'Unione europea, in linea con l'articolo 7 del TFUE e con la Carta dei diritti fondamentali;

55.  sottolinea l'importanza della presentazione, da parte della BEI, di relazioni annuali sulle sue operazioni al di fuori dell'Unione, per quanto concerne la conformità al principio guida della coerenza politica dell'azione esterna dell'Unione, in particolare l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e l'accordo di Parigi sul clima;

56.  ricorda alla BEI che deve agire conformemente al suo mandato per lo sviluppo nell'ambito del mandato per i prestiti esterni al fine di garantire che gli investimenti nei paesi in via di sviluppo producano il dovuto gettito fiscale per le autorità tributarie locali;

57.  prende atto del fatto che la metà di tutte le operazioni di prestito della BEI nel quadro del mandato di prestiti esterni va agli intermediari finanziari locali, allo scopo di stimolare i microcrediti, e chiede alla BEI di fornire informazioni più complete e sistematiche riguardo ai prestiti concessi dai suoi intermediari finanziari;

58.  ricorda che le attività della BEI devono rispecchiare le politiche interne ed esterne dell'Unione; sottolinea che le sue condizioni di prestito dovrebbero facilitare il conseguimento degli obiettivi strategici interessati e in particolare lo sviluppo delle regioni periferiche dell'Unione, promuovendo la crescita e l'occupazione; invita la BEI a rafforzare notevolmente le disposizioni relative alla fornitura di assistenza tecnica e consulenza finanziaria alle autorità locali e regionali prima dell'approvazione dei progetti, al fine di migliorare l'accessibilità e coinvolgere tutti gli Stati membri, in particolare quelli con il più basso tasso di successo in termini di progetti approvati;

59.  invita la BEI a investire in misura significativa nella transizione ecologica nei paesi del vicinato orientale;

60.  invita la BEI a intensificare i suoi sforzi di finanziamento su scala mondiale al fine di diversificare i suoi investimenti nell'efficienza energetica, nell'energia rinnovabile e nell'economia circolare, che necessitano di interventi di portata più ampia rispetto a quelli nazionali, includendo le regioni, le amministrazioni locali e le piccole imprese, e chiede di rinunciare a investire in progetti che pongano a grave rischio l'ambiente e le risorse naturali;

61.  sottolinea l'importanza delle attività di finanziamento della BEI nel vicinato orientale; chiede alla BEI di aumentare i prestiti destinati al vicinato orientale al fine di sostenere gli investimenti nei paesi che stanno dando attuazione agli accordi di associazione con l'UE;

Adempimento degli obblighi fiscali

62.  accoglie con favore il quadro in materia di antiriciclaggio e contrasto del finanziamento del terrorismo, adottato dalla BEI nel gennaio 2018, che stabilisce i principi fondamentali che disciplinano la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo e i relativi aspetti di integrità nelle attività del gruppo BEI;

63.  accoglie con favore i progressi realizzati dalla BEI nell'adozione delle più rigorose norme volte a prevenire le frodi fiscali, l'evasione fiscale, il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, nonché l'elusione fiscale e la pianificazione fiscale aggressiva, attraverso la piena applicazione delle politiche e delle norme dell'UE, ad esempio la lista dell'UE delle giurisdizioni non cooperative a fini fiscali; chiede alla BEI, a tale proposito, di cessare la cooperazione con gli intermediari, i paesi e le giurisdizioni presenti su tale lista; sottolinea l'assoluta necessità che la BEI rimanga costantemente vigile e adatti le sue azioni alla realtà in continua evoluzione per quanto riguarda tali pratiche;

64.  incoraggia la BEI a continuare a esercitare la dovuta diligenza rafforzata in ogni operazione in cui si individuano fattori di maggiore rischio, come ad esempio un collegamento con una giurisdizione non conforme, indicatori di rischio fiscale e operazioni con strutture multigiurisdizionali complesse, a prescindere dall'esistenza di collegamenti con giurisdizioni non conformi;

65.  sottolinea l'importanza di garantire un'elevata qualità delle informazioni sui beneficiari finali e di prevenire efficacemente transazioni con intermediari finanziari quali le banche commerciali e società di investimento aventi precedenti negativi in termini di trasparenza, frode, corruzione, criminalità organizzata e riciclaggio di denaro;

66.  si compiace che la BEI tenga conto dell'impatto sulla fiscalità nei paesi in cui vengono effettuati investimenti e delle modalità con cui tali investimenti contribuiscono allo sviluppo economico, alla creazione di occupazione e alla riduzione delle disuguaglianze;

67.  invita la BEI a intensificare i propri sforzi in termini di comunicazione; ritiene fondamentale che essa si impegni con i cittadini dell'UE per meglio spiegare gli obiettivi delle sue politiche e illustrare pertanto concretamente il contributo dell'UE alla vita quotidiana dei suoi cittadini;

68.  si attende che la BEI allinei le sue politiche interne onde riflettere il contesto giuridico recentemente adottato al fine di combattere l'elusione fiscale, oltre all'evasione fiscale, come indicato in dettaglio nella comunicazione della Commissione del 21 marzo 2018 sui nuovi requisiti contro l'elusione fiscale nella legislazione dell'UE che disciplina in particolare le operazioni di finanziamento e d'investimento (C(2018)1756);

69.  incoraggia la BEI a cooperare con l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e le autorità nazionali al fine di prevenire le frodi e il riciclaggio di denaro;

Brexit

70.  sollecita i negoziatori della Brexit a giungere a un accordo riguardo al recesso graduale del Regno Unito dal portafoglio della BEI costruito con la partecipazione del Regno Unito, al rimborso del capitale versato dal Regno Unito, alla continuazione delle tutele accordate alla BEI e ai suoi attivi nel Regno Unito; sottolinea che il rating tripla A della BEI non deve essere influenzato dal recesso del Regno Unito dall'UE;

71.  chiede una soluzione equa per i membri del personale britannico della BEI;

72.  plaude allo sviluppo di piattaforme regionali d'investimento per far fronte alle lacune del mercato e alle esigenze specifiche per paese;

73.  pone nuovamente l'accento sulla necessità di ridurre la disomogeneità nella distribuzione geografica dei finanziamenti della BEI, dato che nel 2017 il 70 % di essi è stato assegnato a sei Stati membri, malgrado la coesione economica e sociale nell'Unione figuri tra gli obiettivi della BEI; chiede dunque una distribuzione geografica dinamica, equa e trasparente dei progetti e degli investimenti tra gli Stati membri, con particolare attenzione alle regioni meno sviluppate;

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74.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

PARERE della commissione per i bilanci (6.11.2018)

destinato alla commissione per i problemi economici e monetari

sulla relazione annuale sulle attività finanziarie della Banca europea per gli investimenti
(2018/2161(INI))

Relatore per parere: Eider Gardiazabal Rubial

(*) Procedura con le commissioni associate – articolo 54 del regolamento

SUGGERIMENTI

La commissione per i bilanci invita la commissione per i problemi economici e monetari, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  insiste sul fatto che il rafforzamento del ruolo economico del gruppo della Banca europea per gli investimenti (BEI), l'aumento della sua capacità d'investimento e l'utilizzo del bilancio dell'UE a garanzia delle sue operazioni devono essere accompagnati da una trasparenza e una rendicontabilità maggiori; rammenta che gli stessi principi di rendicontabilità e trasparenza devono applicarsi agli organismi dell'UE non finanziati dal bilancio dell'Unione, come ribadito dalla Corte dei conti europea nel 2018;

2.  chiede con urgenza un rafforzamento delle competenze del Parlamento in relazione all'orientamento strategico e alle politiche della BEI al fine di garantire il controllo democratico degli investimenti, quanto mai necessario;

3.  accoglie con favore il contributo del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) al superamento delle carenze del mercato mediante la risoluzione delle lacune del mercato e la mobilitazione degli investimenti privati;

4.  osserva che l'attuazione della sezione PMI del FEIS è stata efficace nel garantire una celere assegnazione dei finanziamenti alle PMI e alle imprese a media capitalizzazione; evidenzia che è importante rafforzare il sostegno della BEI alle PMI e alle imprese a media capitalizzazione fornendo informazioni più chiare ai beneficiari sulle modalità di accesso al finanziamento;

5.  invita la BEI a continuare a intensificare la sua collaborazione con le banche e gli istituti nazionali di promozione al fine di garantire attività di sensibilizzazione e sviluppare ulteriormente le attività di consulenza e l'assistenza tecnica per sostenere una distribuzione geografica equilibrata del FEIS sul lungo periodo; esorta gli uffici locali della BEI ad ampliare i loro contatti con i partner locali al fine di promuovere il FEIS; sottolinea che è importante conseguire una migliore distribuzione geografica e settoriale dell'attività di prestito della BEI senza compromettere l'elevata qualità dei progetti;

6.  evidenzia, in relazione alle banche e agli istituti nazionali di promozione, l'importanza, da un lato, di rivedere le loro relazioni con la BEI, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) e le banche per lo sviluppo al fine di garantire la coerenza tra i rispettivi mandati e, dall'altro, di rafforzare la loro cooperazione con la Commissione, la BEI e le autorità nazionali, regionali e locali, in modo da creare maggiori sinergie tra i fondi SIE e gli strumenti di finanziamento e i prestiti della BEI, ridurre gli oneri amministrativi, semplificare le procedure, aumentare la capacità amministrativa, stimolare lo sviluppo territoriale e la coesione e migliorare la visibilità dei fondi SIE e dei finanziamenti della BEI;

7.  invita la BEI a incentrare gli investimenti su un maggior numero di progetti transfrontalieri, segnatamente alla luce delle nuove priorità del regolamento FEIS rivisto; sottolinea che i progetti che interessano due o più Stati membri sono considerati indice evidente di addizionalità, ma incontrano difficoltà nell'attirare finanziamenti, motivo per cui dovrebbero diventare un nuovo punto focale delle attività di prestito della BEI;

8.  insiste sul fatto che la BEI dovrebbe svolgere un ruolo di primo piano nel promuovere gli investimenti più efficaci in termini di creazione di posti di lavoro; si attende inoltre che la BEI fornisca informazioni dettagliate su tali investimenti e ponga l'accento su un'occupazione di qualità e altamente sostenibile;

9.  ribadisce che le attività della BEI sono necessarie per colmare il divario in termini di investimenti tra il settore pubblico e quello privato che va aggravandosi in Europa dall'inizio della crisi economica e finanziaria; rammenta pertanto alla BEI il suo ruolo di forza anticiclica per il rilancio degli investimenti;

10.  plaude allo sviluppo di piattaforme regionali d'investimento per far fronte alle lacune del mercato e alle esigenze specifiche per paese;

11.  pone nuovamente l'accento sulla necessità di ridurre la disomogeneità nella distribuzione geografica dei finanziamenti della BEI, dal momento che nel 2017 il 70 % di essi è stato assegnato a sei Stati membri, malgrado la coesione economica e sociale nell'Unione figuri tra gli obiettivi della BEI; chiede dunque una distribuzione geografica dinamica, equa e trasparente dei progetti e degli investimenti tra gli Stati membri, con particolare attenzione alle regioni meno sviluppate;

12.  si attende che la BEI allinei le sue politiche interne onde riflettere il contesto giuridico recentemente adottato al fine di combattere l'elusione fiscale, oltre all'evasione fiscale, come indicato in dettaglio nella comunicazione della Commissione del 21 marzo 2018 sui nuovi requisiti contro l'elusione fiscale nella legislazione dell'UE che disciplina in particolare le operazioni di finanziamento e d'investimento (C(2018)1756);

13.  sottolinea che, indipendentemente dall'accordo finale raggiunto tra il Regno Unito e l'Unione, gli azionisti della BEI dovrebbero garantire che quest'ultima sia in grado di mantenere la capacità d'investimento e il livello dell'attività di prestito attuali;

14.  accoglie favorevolmente il conseguimento, da parte della BEI, del suo obiettivo del 25 % in materia di finanziamenti per il clima; osserva con preoccupazione che, al contrario, la Commissione non ha raggiunto l'obiettivo del 20 %;

15.  invita la BEI a intensificare i suoi sforzi di finanziamento su scala mondiale al fine di diversificare i suoi investimenti nell'efficienza energetica, nell'energia rinnovabile e nell'economia circolare, che necessitano di investimenti di portata più ampia rispetto a quella nazionale, includendo le regioni, le amministrazioni locali e le piccole imprese, e chiede di rinunciare a investire in progetti che pongano a grave rischio l'ambiente e le risorse naturali;

16.  si compiace della creazione dell'iniziativa "Finanziamenti intelligenti per edifici intelligenti", il cui obiettivo è rendere gli investimenti nei progetti di efficienza energetica negli edifici residenziali più attraenti per gli investitori privati attraverso un utilizzo intelligente delle sovvenzioni dell'UE come garanzia; accoglie con favore il fatto che la BEI abbia di recente iniziato a investire negli alloggi sociali;

17.  osserva tuttavia che, secondo la relazione della task force ad alto livello sugli investimenti nelle infrastrutture sociali in Europa, solo il 4 % dei finanziamenti del FEIS approvati sostiene progetti infrastrutturali sociali nell'Unione;

18.  evidenzia l'importanza delle valutazioni ex ante ed ex post dell'impatto concreto conseguito a livello economico, sociale e ambientale nonché dell'impatto macroeconomico generale, dando al Parlamento pieno accesso a tali informazioni;

19.  accoglie con favore il fatto che la documentazione relativa alla misurazione dei risultati per i progetti di investimento coperti dalla garanzia dell'Unione debba ora essere trasmessa al Parlamento su richiesta di quest'ultimo;

20.  incoraggia la BEI a massimizzare l'utilizzo di tutti gli strumenti disponibili e il loro impatto sul campo, in modo da contrastare le cause profonde della migrazione;

21.  insiste sul fatto che le norme relative agli intermediari finanziari dovrebbero essere più ambiziose e che la BEI deve sottoporre a controllo la cooperazione con istituti che presentano precedenti negativi in termini di trasparenza, frode, corruzione e impatto ambientale e sociale;

22.  incoraggia la BEI a cooperare con l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e le autorità nazionali al fine di prevenire le frodi e il riciclaggio di denaro;

23.  chiede che le banche commerciali e gli istituti finanziari analoghi assicurino una sorveglianza e una divulgazione maggiori con riguardo alle operazioni gestite da intermediari;

24.  sottolinea l'importanza delle attività di finanziamento della BEI nel vicinato orientale; chiede alla BEI di aumentare i prestiti destinati al partenariato orientale al fine di sostenere gli investimenti nei paesi che stanno dando attuazione ad accordi di associazione con l'UE;

25.  esorta ancora una volta il gruppo della BEI ad adottare nel prossimo futuro il riesame della sua politica in materia di informatori e ad approfittare della revisione in corso del suo meccanismo per il trattamento delle denunce per rafforzare la sua legittimità, accessibilità, prevedibilità, equità e trasparenza.

INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

Approvazione

5.11.2018

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

24

4

2

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Jean Arthuis, Reimer Böge, Lefteris Christoforou, Gérard Deprez, André Elissen, José Manuel Fernandes, Eider Gardiazabal Rubial, Ingeborg Gräßle, Monika Hohlmeier, John Howarth, Bernd Kölmel, Zbigniew Kuźmiuk, Vladimír Maňka, Jan Olbrycht, Paul Rübig, Eleftherios Synadinos, Indrek Tarand, Isabelle Thomas, Inese Vaidere, Daniele Viotti, Tiemo Wölken, Marco Zanni

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Karine Gloanec Maurin, Alain Lamassoure, Janusz Lewandowski, Ivana Maletić, Andrey Novakov, Marco Valli

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Michael Detjen, Stefan Gehrold

VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

24

+

ALDE

Jean Arthuis, Gérard Deprez

PPE

Reimer Böge, Lefteris Christoforou, José Manuel Fernandes, Stefan Gehrold, Ingeborg Gräßle, Monika Hohlmeier, Alain Lamassoure, Janusz Lewandowski, Ivana Maletić, Andrey Novakov, Jan Olbrycht, Paul Rübig, Inese Vaidere

S&D

Michael Detjen, Eider Gardiazabal Rubial, Karine Gloanec Maurin, John Howarth, Vladimír Maňka, Isabelle Thomas, Daniele Viotti, Tiemo Wölken

VERTS/ALE

Indrek Tarand

4

-

ECR

Bernd Kölmel, Zbigniew Kuźmiuk

ENF

André Elissen

NI

Eleftherios Synadinos

2

0

EFDD

Marco Valli

ENF

Marco Zanni

Significato dei simboli utilizzati:

+  :  favorevoli

-  :  contrari

0  :  astenuti

PARERE della commissione per il commercio internazionale (15.10.2018)

destinato alla commissione per i problemi economici e monetari

sulla relazione annuale sulle attività finanziarie della Banca europea per gli investimenti
(2018/2161(INI))

Relatore per parere: Sander Loones

SUGGERIMENTI

La commissione per il commercio internazionale invita la commissione per i problemi economici e monetari, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  sottolinea e valuta positivamente l'importanza che la Banca europea per gli investimenti (BEI) attribuisce a operazioni al di fuori dell'UE nell'ambito della sua attività di prestito; sottolinea che i nuovi prestiti accordati al di fuori dell'UE dovrebbero continuare a mantenere una ripartizione equa tra il sostegno alle infrastrutture sociali ed economiche e il sostegno allo sviluppo del settore pubblico e privato locale; ricorda che il 10 % delle attività di prestito complessive della BEI è dedicato ad operazioni effettuate al di fuori dell'Unione; sottolinea, pertanto, l'importanza della presentazione, da parte della BEI, di relazioni annuali sulle sue operazioni al di fuori dell'Unione, per quanto concerne la conformità al principio guida della coerenza politica dell'azione esterna dell'Unione, in particolare l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e l'accordo di Parigi sul clima;

2.  accoglie con favore le attività di rendicontazione della BEI volte ad assicurare un livello maggiore di trasparenza, ma chiede un accesso più ampio alle informazioni riguardanti le sue attività, in particolare il sistema di appalti e subappalti, nonché l'accesso ai dati finanziari relativi ai progetti finanziati dalla BEI; invita la BEI a rafforzare il coinvolgimento della società civile e dei portatori di interessi;

3.  ricorda che le attività della BEI devono rispecchiare le politiche interne ed esterne dell'Unione; sottolinea che le sue condizioni di prestito dovrebbero facilitare il conseguimento di tali obiettivi e in particolare lo sviluppo delle regioni periferiche dell'Unione, promuovendo la crescita e l'occupazione; invita la BEI a rafforzare notevolmente il meccanismo di assistenza tecnica e consulenza finanziaria agli enti locali e regionali prima dell'approvazione dei progetti, al fine di migliorare l'accessibilità e di coinvolgere tutti gli Stati membri, in particolare quelli con il più basso tasso di successo in termini di progetti approvati;

4.  invita la BEI, nel contesto della sua attività di prestito al di fuori dell'UE, a continuare a prestare particolare attenzione allo sviluppo del settore privato, cosa che rappresenta un importante fattore ai fini della riduzione della povertà, nonché all'impatto delle linee di finanziamento e di credito destinate agli istituti di microfinanza; a tale riguardo, chiede inoltre alla BEI di migliorare l'effettivo accesso ai finanziamenti per le PMI e di stabilire requisiti politici strategici in materia di PMI e di microimpresa più proattivi per le banche intermediarie che erogano fondi della BEI; prende atto del fatto che la metà di tutte le operazioni di prestito della BEI nel quadro del mandato di prestiti esterni (ELM) va agli intermediari finanziari locali, allo scopo di stimolare i microcrediti, e chiede alla BEI di fornire informazioni più complete e sistematiche riguardo ai prestiti sottoscritti dai suoi intermediari finanziari; chiede un contributo strategico della BEI per affrontare le cause profonde della migrazione, ampliando il suo ELM;

5.  invita la BEI a mobilitare risorse finanziarie per mezzo di partenariati con altri istituzioni finanziarie, combinando i suoi prestiti con sovvenzioni di terzi e catalizzando ulteriormente le sue fonti di finanziamento, la consulenza tecnica e l'aiuto, per attrarre ulteriori finanziamenti; chiede alla BEI di garantire meglio che gli obiettivi ambientali e di politica sociale dell'Unione siano rispettati, anche nel caso di progetti cofinanziati o di contributi ai fondi di investimento e ai fondi di private equity;

6.  invita la BEI ad allineare le proprie attività alle più recenti raccomandazioni dell'UNCTAD e a sostenere il rafforzamento delle nuove politiche industriali proprie dei paesi in via di sviluppo, contribuendo alla creazione di strumenti per le politiche in materia di investimenti e concentrandosi su diversi settori, attività economiche e meccanismi al fine di massimizzare il contributo degli investimenti allo sviluppo delle capacità industriali;

7.  plaude al lancio, da parte della BEI, dell’iniziativa per la resilienza economica volta ad aiutare i paesi dei Balcani occidentali e del Vicinato meridionale dell’UE ad affrontare le sfide poste dalla migrazione irregolare e dagli sfollamenti forzati; invita ad aumentare i finanziamenti a favore di detta iniziativa e chiede un maggiore coinvolgimento della BEI nelle suddette regioni, al fine di sostenere le azioni umanitarie, la creazione di posti di lavoro, la crescita economica e il miglioramento delle infrastrutture; plaude, in tal senso, all'approvazione dei primi progetti del piano europeo per gli investimenti esterni (PIE) in Africa e auspica un rafforzamento del ruolo della BEI;

8.  invita la BEI a investire in misura significativa nella transizione ecologica, nei paesi del vicinato orientale;

9.  accoglie con favore il piano della BEI per creare obbligazioni per lo sviluppo sostenibile e la esorta a svolgere un ruolo di primaria importanza nei finanziamenti sostenibili in Europa e al suo esterno; invita la BEI a dare priorità, attraverso le sue attività di prestito, al sostegno al conseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite per il 2030, aumentando gli investimenti in progetti sociali, ecologici e sostenibili.

10.  ritiene che la BEI debba continuare a rafforzare il suo ruolo nel contribuire al conseguimento di uno sviluppo sostenibile in linea con gli OSS e che i prestiti per la sua strategia a favore del clima debbano concentrarsi principalmente sui settori dei trasporti puliti e dell'energia, che presentano grandi potenzialità in termini di innovazione; invita la BEI a eliminare gradualmente il suo sostegno ai combustibili fossili e ai progetti che comportano la deforestazione e la perdita di biodiversità e a prestare maggiore attenzione all’impatto delle sue attività sui diritti umani e sui diritti dei lavoratori;

11.  chiede alla BEI di garantire che le imprese che partecipano ai progetti da essa cofinanziati rispettino i principi della parità di retribuzione e della trasparenza retributiva, come pure il principio della parità di genere, come sancito nella direttiva 2006/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, riguardante l'attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego[1]; chiede, inoltre, che le decisioni della BEI riguardo al finanziamento di progetti tengano conto delle misure adottate dalle società candidate in materia di responsabilità sociale delle imprese;

12.  ricorda alla BEI che deve agire conformemente al suo mandato per lo sviluppo nell'ambito del ELM al fine di garantire che gli investimenti nei paesi in via di sviluppo producano il dovuto gettito fiscale per le autorità tributarie locali;

13.  invita la BEI, tenendo conto dell'insufficiente capacità di creare progetti nel settore pubblico e privato e della minore capacità di prestito in taluni Stati membri, nonché al fine di ridurre la carenza di investimenti nell'UE, a prendere in considerazione un approccio in base al quale i contributi una tantum che gli Stati membri, sia che si tratti di uno Stato membro in quanto tale o di banche di promozione nazionale classificate nel settore dell'amministrazione pubblica generale o che operano per conto di uno Stato membro, versano per i progetti finanziati dalla BEI siano considerati misure una tantum ai sensi dell'articolo 3 e dell’articolo 5 del regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche[2].

INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

Approvazione

11.10.2018

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

33

2

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Laima Liucija Andrikienė, Maria Arena, Tiziana Beghin, Daniel Caspary, Salvatore Cicu, Christofer Fjellner, Eleonora Forenza, Karoline Graswander-Hainz, Christophe Hansen, Heidi Hautala, Yannick Jadot, France Jamet, Elsi Katainen, Jude Kirton-Darling, Danilo Oscar Lancini, Bernd Lange, David Martin, Anne-Marie Mineur, Franck Proust, Godelieve Quisthoudt-Rowohl, Inmaculada Rodríguez-Piñero Fernández, Tokia Saïfi, Helmut Scholz, Joachim Schuster, Adam Szejnfeld, William (The Earl of) Dartmouth, Jan Zahradil

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Sander Loones, Fernando Ruas, Paul Rübig, José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Beatriz Becerra Basterrechea, Czesław Hoc, Stanisław Ożóg, Jozo Radoš, Anders Sellström

VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

33

+

ALDE

Beatriz Becerra Basterrechea, Elsi Katainen, Jozo Radoš

ECR

Czesław Hoc, Sander Loones, Stanisław Ożóg, Jan Zahradil

EFDD

Tiziana Beghin, William (The Earl of) Dartmouth

GUE/NGL

Eleonora Forenza, Helmut Scholz

PPE

Laima Liucija Andrikienė, Daniel Caspary, Salvatore Cicu, Christofer Fjellner, Christophe Hansen, Franck Proust, Godelieve Quisthoudt-Rowohl, Fernando Ruas, Paul Rübig, Tokia Saïfi, José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, Anders Sellström, Adam Szejnfeld

S&D

Maria Arena, Karoline Graswander-Hainz, Jude Kirton-Darling, Bernd Lange, David Martin, Inmaculada Rodríguez-Piñero Fernández, Joachim Schuster

VERTS/ALE

Heidi Hautala, Yannick Jadot

2

-

ENF

France Jamet

GUE/NGL

Anne-Marie Mineur

1

0

ENF

Danilo Oscar Lancini

Significato dei simboli utilizzati:

+  :  favorevoli

-  :  contrari

0  :  astenuti

  • [1]  GU L 204 del 26.7.2006, pag. 23.
  • [2]  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

Approvazione

20.11.2018

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

24

9

9

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

David Coburn, Thierry Cornillet, Esther de Lange, Markus Ferber, Stefan Gehrold, Sven Giegold, Brian Hayes, Gunnar Hökmark, Danuta Maria Hübner, Petr Ježek, Barbara Kappel, Wolf Klinz, Georgios Kyrtsos, Philippe Lamberts, Werner Langen, Bernd Lucke, Ivana Maletić, Marisa Matias, Costas Mavrides, Luděk Niedermayer, Stanisław Ożóg, Dimitrios Papadimoulis, Sirpa Pietikäinen, Dariusz Rosati, Pirkko Ruohonen-Lerner, Anne Sander, Alfred Sant, Peter Simon, Ramon Tremosa i Balcells, Ernest Urtasun, Marco Valli, Tom Vandenkendelaere, Miguel Viegas

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Ashley Fox, Jeppe Kofod, Paloma López Bermejo, Michel Reimon, Joachim Starbatty, Lieve Wierinck

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Pilar Ayuso, Elmar Brok, Helga Stevens

VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

24

+

ALDE

Thierry Cornillet

ECR

Ashley Fox, Bernd Lucke, Stanisław Ożóg, Pirkko Ruohonen-Lerner, Joachim Starbatty, Helga Stevens

ENF

Barbara Kappel

PPE

Pilar Ayuso, Elmar Brok, Markus Ferber, Stefan Gehrold, Brian Hayes, Gunnar Hökmark, Danuta Maria Hübner, Georgios Kyrtsos, Esther de Lange, Werner Langen, Ivana Maletić, Luděk Niedermayer, Sirpa Pietikäinen, Dariusz Rosati, Anne Sander, Tom Vandenkendelaere

9

-

EFDD

David Coburn

GUE/NGL

Paloma López Bermejo, Marisa Matias, Dimitrios Papadimoulis, Miguel Viegas

VERTS/ALE

Sven Giegold, Philippe Lamberts, Michel Reimon, Ernest Urtasun

9

0

ALDE

Petr Ježek, Wolf Klinz, Ramon Tremosa i Balcells, Lieve Wierinck

EFDD

Marco Valli

S&D

Jeppe Kofod, Costas Mavrides, Alfred Sant, Peter Simon

Significato dei simboli utilizzati:

+  :  favorevoli

-  :  contrari

0  :  astenuti

Ultimo aggiornamento: 3 gennaio 2019
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